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 2020  giugno 21 Domenica calendario

I Benetton cercano un nuovo ad per Edizione

Tempo di bilanci per Edizione, la “cassaforte” della famiglia Benetton. Dopodomani riunisce il cda per approvare i dati del 2019 non particolarmente favorevoli, in vista di un 2020 che si preannuncia anche peggiore, appesantito dall’effetto del coronavirus su tre delle maggiori attività del gruppo: le autostrade e gli aeroporti di Atlantia, i ristoranti di Autogrill e gli “storici” negozi di abbigliamento. Se i quattro rami della famiglia Benetton sono pronti per la prova dei conti, sono invece divisi sui futuri assetti della holding, non avendo ancora preso una decisione sulla governance, dai membri del cda alla conferma del presidente esecutivo Gianni Mion.
Tanto da aver deciso di prendersi ancora un pò di tempo. Secondo quanto risulta a Repubblica, l’assemblea – che avrebbe dovuto tenersi dopo il cda e rinnovare il consiglio in scadenza – si terrà soltanto in seconda convocazione il 21 luglio. I Benetton hanno deciso di aumentare il numero dei consiglieri: dagli attuali 8 di cui un esponente per ogni ramo della famiglia, più quattro manager tra cui il presidente esecutivo Gianni Mion, fino a un massimo di 11 membri. L’idea è di portare in cda competenze diverse tra loro inserendo fino a 3 nuovi amministratori. Ma una scelta definitiva non è stata ancora fatta, vuoi per le difficoltà insorte nel periodo del lockdown, vuoi perché i Benetton sono distratti dalla partita Autostrade per l’Italia, con il braccio di ferro che li vede impegnati in una complessa trattativa con il governo per salvare le concessione. Sarà difficile trovare tutti e 3 i nuovi amministratori per fine luglio, e pressoché impossibile trovare il consenso sul futuro amministratore delegato della holding.
La selezione per la scelta di un ad sarebbe iniziata, ma non c’è ancora un nome condiviso. Di qui la decisione di rinviare a fine luglio la definizione di una nuova governance. Lo scorso anno Edizione aveva deciso di cambiare i vertici, e richiamare Mion – storico manager del gruppo perché aiutasse la famiglia in un anno difficile, dopo la scomparsa di due dei quattro fondatori, Carlo e Gilberto Benetton, vice presidente di Edizione e anima della holding. Mion era tornato per aiutare la seconda generazione a trovare una sintesi sulla governance, ma le incognite legate alla concessione di Aspi e le conseguenze economiche della pandemia, non hanno permesso al manager di raggiungere il risultato. Lo statuto di Edizione prevede infatti che ogni decisione vada presa con la maggioranza di tre rami della famiglia, da cui sono esclusi i parenti non in linea diretta, e quindi mogli e mariti. La famiglia non solo non ha ancora scelto chi della seconda generazione prenderà le redini di Edizione, ma non avrebbe ancora deciso come indirizzare un gruppo che dà lavoro a oltre 100 mila persone di cui poco meno di un terzo in Italia, un Paese dove i Benetton hanno ormai un difficile rapporto con le istituzioni. Per questo motivo, fonti vicine a Ponzano Veneto non escludono una soluzione ponte, magari chiedendo a Mion di rimanere in sella per un altro anno, in attesa che ci sia più chiarezza sul destino di Atlantia. Altre fonti riferiscono, invece, che Mion non sarebbe più disponibile per un ruolo esecutivo, e quindi potrebbe essere nominato un presidente come l’ex numero uno Fabio Cerchiai, piuttosto che Giovanni Costa, consigliere di Edizione, storico manager vicino alla famiglia veneta.