Il Sole 24 Ore, 20 giugno 2020
Londra, debito pubblico oltre il 100% del Pil
Gran Bretagna sulla strada dell’Italia? L’indebitamento pubblico ha superato il prodotto interno lordo per la prima volta dal 1963. Il debito ha raggiunto i 1.950 miliardi di sterline, pari al 100,9% del Pil, con una brusca accelerazione negli ultimi mesi dovuta agli interventi straordinari del Tesoro per attutire l’impatto negativo dell’epidemia di coronavirus.
Nel solo mese di maggio il Governo ha dovuto prendere in prestito la cifra record di 55,2 miliardi di sterline, ha rivelato ieri l’Ufficio nazionale di statistica (Ons), nove volte il livello dello stesso periodo del 2019. «Queste cifre confermano che il coronavirus sta avendo un forte impatto sulle nostre finanze pubbliche -, ha detto ieri Rishi Sunak, cancelliere dello Scacchiere -. Il modo migliore per riportare le nostre finanze a un livello più sostenibile è riaprire la nostra economia e far tornare la gente al lavoro in modo graduale e sicuro per far scattare la ripresa».
L’Ons prevede che anche il debito annuale toccherà livelli record, sfiorando i 300 miliardi di sterline, a causa delle spese eccezionali per sostenere imprese e famiglie durante la crisi e del crollo degli introiti fiscali. Il deficit di aprile e maggio è stimato a 103,7 miliardi, 87 miliardi in più dello stesso periodo dello scorso anno. Secondo l’Ons le entrate fiscali sono calate del 21% negli ultimi due mesi e il gettito Iva del 46%, mentre la spesa pubblica è aumentata del 51 per cento. In maggio Il Tesoro ha speso 29 miliardi per sostenere l’occupazione, pagando il 75% degli stipendi di 9 milioni di lavoratori dipendenti che altrimenti sarebbero stati licenziati e dando contributi a 2,6 milioni di lavoratori autonomi.
L’Ons ha però avvertito che i dati resi noti ieri sono provvisori. L’Istituto ha rivisto al ribasso la stima di indebitamento del mese di aprile da quello che sarebbe stato il record storico di 62 miliardi di sterline a 48,5 miliardi perchè le entrate del Fisco sono state superiori alle previsioni. Il debito pubblico britannico è ancora lontano dai livelli post-bellici – nel 1946 aveva toccato il 258% del Pil – ma ha ampiamente superato i livelli raggiunti durante la crisi finanziaria.
Secondo le previsioni dell’Ocse, oltre a Gran Bretagna e Italia anche Francia, Stati Uniti e Giappone avranno un debito pubblico superiore al Pil. Tra i Paesi del G-7 resterà sotto la soglia del 100% solo in Canada e in Germania.
Secondo l’Institute for Fiscal Studies l’indebitamento elevato dello Stato britannico non è preoccupante perchè ha il chiaro obiettivo di incoraggiare la ripresa economica, anche se in futuro aumenti delle tasse saranno inevitabili.
Nel mese di aprile il Pil è crollato del 20,4%, il calo più brusco della storia a causa del lockdown. I consumi mostrano i primi cauti segnali di ripresa ora che le misure restrittive sono state allentate. In maggio le vendite al dettaglio sono aumentate del 12%, un’inversione di tendenza rispetto al -18% registrato in aprile. Un terzo delle vendite sono state online. Il primo ministro Boris Johnson ieri ha abbassato il livello di allerta sull’epidemia dal 4 al 3, che rappresenta una riduzione del pericolo di contagio, ma ha avvertito che l’impatto del virus sull’economia sarà devastante.
«Il costo economico è stato immenso e il recupero sarà doloroso -, ha detto il premier -. I prossimi mesi saranno difficili, ma gestiremo le nostre finanze nel modo più sensato e prudente possibile». La sterlina, già indebolita dall’annuncio della Banca d’Inghilterra giovedì di un ulteriore intervento di quantitative easing da 100 miliardi portando il totale a 745 miliardi, ieri è scesa ulteriomente contro il dollaro e ha toccato i minimi da marzo contro l’euro.