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 2020  giugno 20 Sabato calendario

Fca-Psa, spunta la maxi penale

Spunta una penale di mezzo miliardo di euro nel caso in cui Fca o Psa dovessero abbandonare il tavolo della grande fusione che darà vita al quarto gruppo mondiale nel settore auto. Una cifra rotonda che scende a 250 milioni nel caso in cui il passo indietro dovesse essere dettato dallo stop delle rispettive assemblee.
I numeri e le circostanze che potrebbero far saltare l’accordo sono stati messi nero su bianco nel Combination Agreement visionato da Il Sole 24 Ore. Il documento, 135 pagine correlate da allegati e impegni scritti dei futuri azionisti di Fca-Psa, individua due date chiave del percorso in atto: il 31 marzo del 2021, termine entro il quale ottenere il via libera dell’assemblea, e il 30 giugno del 2021, data entro cui perfezionare il closing. Sulla base di queste scadenze vengono così individuate situazioni in cui l’intesa rischia di arenarsi.
In linea di massima il contratto individua alcuni eventi che congelano il dossier: una scelta condivisa delle due case automobilistiche, un cambio di parere dei rispettivi cda sul deal, il mancato closing entro fine giugno, il voto contrario degli azionisti e infine il mancato sostegno delle autorità governative o l’inserimento da parte delle stesse, ai fini del via libera, di condizioni che possano arrecare danno all’operazione stessa e ai benefici immaginati. Potrebbe dunque, almeno a livello teorico, rientrare in quest’ultima previsione la recente indagine Antitrust sul dossier Psa-Fca. La Commissione Ue ha aperto un’istruttoria approfondita sulla fusione tra Fiat Chrysler e Peugeot in quanto preoccupata che la transazione possa ridurre la concorrenza nel settore dei veicoli commerciali leggeri (van) sotto le 3,5 tonnellate nello spazio economico europeo. In particolare, secondo la Commissione, Psa o Fca sono già il leader di mercato nei veicoli commerciali leggeri e la fusione eliminerebbe uno dei principali concorrenti. La Commissione svolgerà ora un’indagine approfondita per verificare che l’operazione in fase di studio non riduca significativamente la concorrenza effettiva. L’operazione è stata notificata l’8 maggio 2020 e adesso l’Antitrust Ue ha 90 giorni lavorativi, fino al 22 ottobre 2020, per prendere una decisione. I due gruppi hanno garantito che le scadenze saranno rispettate, tuttavia i tempi dell’indagine potrebbero complicare il processo di fusione, che deve necessariamente concludersi entro marzo 2021, così come eventuali richieste sul segmento in questione dovranno poi passare l’esame in temini di costi e benefici, per quantificare evidentemente l’entità di un eventuale danno al progetto stesso. Si vedrà.
L’inserimento di paletti restrittivi da parte di autorità governative o le stesse incognite politiche specie sul fronte francese, rappresentano l’unico caso in cui non è previsto il pagamento della penale. Diverso invece nel caso in cui i consigli di amministrazione di Fca o Psa dovessero modificare il loro parere favorevole all’aggregazione, previsione che comporterebbe il pagamento di 500 milioni alla controparte. La stessa cifra è dovuta nel caso in cui non fosse rispettata la data di closing dell’operazione del 30 giugno, così come in caso di grave violazione degli accordi da parte delle due parti. La penale scende invece a 250 milioni nella eventualità che Fca o Psa non dovessero ottenere il via libera dei loro azionisti in assemblea.