Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  giugno 16 Martedì calendario

Il libro della nipote di Trump

Difficile dire se abbiano varcato il confine tra elusione ed evasione fiscale. Ma certamente Donald Trump e papà Fred varcarono quello del cinismo quando, negli anni Novanta, usarono finti acquisti di materiali per la manutenzione dei loro palazzi – caldaie, infissi, motori degli ascensori e altro ancora – da parte di una loro società, la All Country Buildings Supply & Maintenance, non solo per trasferire soldi da padre a figlio evitando di pagare le tasse, ma anche per giustificare l’aumento dell’affitto imposto agli inquilini.
L’episodio è uno dei tanti narrati in una sterminata inchiesta sui cento modi usati da Trump per aggirare il Fisco pubblicata dal New York Times nell’ottobre del 2018: un’indagine assai dettagliata (secondo il quotidiano, «The Donald» in realtà nell’arco di 50 anni ha usato ben 295 canali per trasferire fondi evitando prelievi fiscali) che per la prima volta dimostrò la falsità della storia del self made man. Trump ha sempre sostenuto di aver avuto dal padre solo un milione di dollari, poi restituito con gli interessi: invece ricevette da Fred un patrimonio del valore di 413 milioni di dollari. 
Notizie clamorose, ottenute due anni fa dai giornalisti investigativi del quotidiano da una fonte segreta. 
Segreta fino a oggi perché Mary Trump, figlia di Fred Jr, fratello maggiore di Donald, morto a soli 42 anni per un infarto nel 1981, ora ha deciso di raccontare di essere stata lei la «gola profonda» della famiglia in un libro che promette di essere un altro colpo per l’immagine del presidente, che già aspetta con ansia quello del suo ex assistente John Bolton (verrà pubblicato la prossima settimana). 
Le memorie di Mary Trump arriveranno in libreria l’11 agosto, alla vigilia della convention repubblicana che darà al presidente la nomina per un secondo mandato alla Casa Bianca. L’intento della nipotina col dente avvelenato traspare già dal titolo del libro che verrà pubblicato da grande editore Simon & Shuster: Too Much and Never Enough (Troppo e mai abbastanza). La miniera alla quale attinge Mary – che è anche la ragione principale del suo risentimento – è quella delle controversie che circa vent’anni fa segnarono la distribuzione dell’eredità del capostipite, Fred, morto nel giugno del 1999 (la moglie, Mary, scomparve pochi mesi dopo). 
Per ora non ci sono anticipazioni: probabilmente Mary tornerà a raccontare, stavolta in prima persona, come papà Fred abbia trasferito soldi per decenni ai figli in modo occulto. Soprattutto a Donald, finito più volte in bancarotta nella sua attività imprenditoriale. Il futuro presidente già all’età di tre anni riceveva un salario di 200 mila dollari come consulente. A otto anni era milionario. A diciassette era proprietario di un edificio con 52 appartamenti. 
Ma Mary stavolta andrà oltre gli aneddoti contabili: si sa, ad esempio, che il libro conterrà anche le confidenze di un altro personaggio fin qui silenzioso della famiglia: Maryanne Trump Barry, sorella di Donald, un giudice federale in pensione.