La Stampa, 16 giugno 2020
Intervista a Gwyneth Paltrow
Si possono solo immaginare i commenti quando Gwyneth Paltrow ha annunciato a inizio anno che Goop, la sua società che vende online prodotti di bellezza e di benessere fisico e spirituale, oltre che diete, avrebbe lanciato una candela il cui nome è «This Smells Like My Vagina». Sì, tradotto è proprio così: «Questo odora come la mia vagina». Tanti i commenti che le sono piovuti addosso. Snob. Ridicola. Esibizionista. Elitista. Detestabile. E pure sfruttatrice, col prezzo per le sue singolari candele fissato a 75 dollari ognuna. Ma due giorni dopo il lancio, le candele della Paltrow erano esaurite. E in questi mesi di lockdown e isolamento le vendite sono ulteriormente schizzate all’insù, così come tutti altri prodotti di Goop.
Con quell look così etereo, Gwyneth Paltrow sembra la rappresentazione fisica di una figlia del privilegio distaccata dalla realtà. Ma arrivata a 47 anni, di cui 30 come attrice famosa, è una donna che sa ovviamente quello che fa. Ha vinto un Oscar con Shakespeare in Love. Ha saputo destreggiarsi tra film indipendenti come Seven e I Tanebaum e Il talento di Mr. Ripley, ma ha anche trovato il suo posto nell’universo cinematico della Marvel, come Pepper Potts, giornalista e oggetto delle attenzioni sentimentali di Tony Stark-Iron Man. Ha avuto storie importanti con Brad Pitt, con Ben Affleck e con Chris Martin, da cui ha avuto due figli, Apple di 16 anni e Moses di 14. Due anni fa ha incontrato e poi sposato Brad Falchuck, un produttore che lavora con Ryan Murphy, il genio creativo dietro Glee e L’assassinio di Gianni Versace. E infine The Politician, la serie su ambizione, potere e politica (il 19 giugno su Netflix la seconda stagione), che ha come protagonista Ben Platt e dove la Paltrow recita la parte della madre.
Gwyneth, come sono stati questi mesi di lockdown?
«Le prime due settimane di quarantena sono state un po’ scioccanti ma poi in realtà per me questa è stata una grande opportunità. È stato meraviglioso non dover mettere la sveglia presto ogni mattina per portare i figli a scuola e preparare il loro cibo. È stato bello anche in qualche modo permettere al corpo di ripristinare i suoi ritmi naturali. Ho cercato di meditare ogni giorno. Facevamo molte passeggiate. Ma c’erano troppe persone che ci seguivano, quindi ora faccio molto yoga a casa mia. Ho trovato delle ottime lezioni di ginnastica online. Ho anche cucinato molto. Insomma, mi sono concentrata sulla famiglia e sulla qualità delle nostre relazioni ».
Dopo il virus, c’è stata la morte di George Floyd e il presidente Trump che continua a versare benzina sul fuoco…
«Stiamo diventando un Paese così polarizzato che non riusciamo nemmeno ad ascoltare con un cuore e una mente aperta. Ci sentiamo minacciati da un’opinione che non è la nostra opinione, ci lasciamo infuriare dal punto di vista di qualcun altro. Per me da tutto questo non potrà mai venire nulla di buono. Penso che il lavoro di un politico sia quello di riconciliare le persone, di cercare un linguaggio comune, di coltivare un ambiente di convivenza e solidarietà».
Molto politica, Gwyneth. Ha dei pensieri su una possibile carriera?
«Mai, questo è un lavoro che non farò mai, lo dico molto chiaramente».
Nella serie Netflix «The Politician», ambientata in un liceo vissuto da un ricco ragazzino come l’anticamera della Casa Bianca, lei è la mamma, Georgina. Una che non usa troppi filtri e dice quello che le passa per la testa.
«Adoro questo aspetto di Georgina. Penso che quello sia il motivo per cui ottiene successo in carriera politica, le persone sono stanche della mancanza di autenticità nei nostri governanti. Georgina è quella che dice di essere e questo è molto rinfrancante. Una qualità importante».
Comunque alla fine abbiamo Goop, che ci salverà tutti...
«In realtà abbiamo avuto un impatto enorme sul mondo femminile. Le donne dovevano darsi il permesso per farsi domande sulla loro salute e su qualsiasi area del loro benessere. La parte più gratificante del mio lavoro è quando parliamo di qualcosa che risuona positivamente per qualcuno e riusciamo ad aiutare per davvero. Molto cool».
Anche se portati molto bene, ha 47 anni. Si pone il problema dell’età?
«È interessante: appena inizi a piacerti e ad accettarti per davvero inizi ad avere le rughe e il tuo metabolismo cambia. Inizi a invecchiare. Ma penso che sia un processo bello e comunque non vorrei tornare ai miei 20 anni e provare tutta quella insicurezza per nessuna ragione al mondo. Devi affrontare quel periodo, ma ora sono molto più felice con le mie zampe di gallina attorno agli occhi, mi sento molto me stessa. Ci vuole molto tempo perché una donna senta davvero chi è e ora sono felice di essere dove sono».