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 2020  giugno 16 Martedì calendario

Periscopio

La puerile danza gioiosa del tempo liberato e della decrescita felice rischia di diventare, entro pochi mesi, una danza notturna di lacrime e di brutalità, di umiliazione e di degrado. Andrea Di Consoli. il Giornale.

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha attaccato i governatori di Sicilia e Sardegna, che da giorni chiedono un patentino immunitario per i turisti milanesi e lombardi in arrivo sulle loro isole. «Quando poi deciderò dove andare per un weekend o per una vacanza, me ne ricorderò», ha detto il sindaco di Milano. Replica del presidente sardo Christian Solinas: «Sala in materia di coronavirus dovrebbe usare la decenza del silenzio, dopo i suoi famigerati aperitivi pubblici in piena epidemia». Cesare Lanza. Alle 5 della sera.

Per scacciare Satana e far entrare nel tuo cuore un pezzetto di Dio, devi togliere un po’ di Io. Don Angelo Curti, diventato prete dopo essere rimasto vedovo (Stefano Lorenzetto). Corsera.

Quando sotto Kruscev, a Mosca, crollò il nuovo palazzo della Pravda in costruzione, malgrado la visibilità delle macerie, nessun giornale sovietico pubblicò la notizia. Alberto Ronchey, Il fattore R, conversazione con Pierluigi Battista. Rizzoli, 2004.

Totti ha sempre il body-guard che tiene lontane le tifose. Un altro ex calciatore invece accetta volentieri i bigliettini con i numeri di telefono delle ragazze: quelli delle brutte li mette nella tasca di sinistra e poi li getta via; quelli delle belle li mette nella tasca destra e poi le chiama. Aldo Cazzullo, Fabrizio Roncone, Peccati immortali. Mondadori, 2019.

Nella conferenza in cui ha presentato la manovra da 55 miliardi perché (e siamo ancora al mai visto) questa è la «prova più difficile dal dopoguerra», abbiamo contato quattro volte l’aggettivo «cospicuo» che, come un ciondolo, Conte ha lasciato pendere per tutta la durata dell’intervento convinto di incantare come nella psicanalisi gli italiani «pazienti». L’interesse generale è quindi «prioritario», la determinazione «massima», la promessa è che i soldi arriveranno «subito», del resto il segnale è «chiarissimo». Carmelo Caruso. il Giornale.

La pandemia ci ha rivelato che nella fragilità tutti siamo uguali, ma siamo diseguali nella resistenza. E ciò dipende non solo dal fisico o dall’anagrafe, ma anche dalle disuguaglianze sociali e politiche. E poi siamo il Paese dove una decisione del governo può essere disattesa o modificata a livello regionale o comunale. Rino Formica, 93 anni, ex ministro delle finanze, socialista (Concetto Vecchio). la Repubblica.

Durante la quarantena non faccio niente di diverso rispetto a prima: scrivo, leggo, poi andrò su Netflix e alla sera mi faccio un piattino molto accattivante, cambio sempre. Mi fa piacere far da mangiare. Natalia Aspesi, giornalista (Giuseppe Fantasia). Huffington Post.

Già ora lo stato d’eccezione ha ridotto le nostre libertà. Ovviamente, per proteggerci. E temporaneamente. Ma è un dato che il tabù della società liberale è stato infranto: «Anche la domanda che in una situazione normale è proibita oggi si ascolta serenamente nel dibattito pubblico: la dittatura decide meglio della democrazia? Quando, meno di un anno fa, Matteo Salvini invocò i pieni poteri, scandalizzò tutti. E giustamente. Oggi, sono molti a dire che servono i pieni poteri per gestire l’emergenza. Non si scandalizza più nessuno. La retorica è: «Siamo in guerra». E in guerra comanda uno solo. La democrazia è sospesa. Walter Siti, scrittore (Nicola Mirenzi). Huffington Post.

Patrizia Prestipino. Voto 3. La deputata del Pd vende su Facebook un paio di «stivali neri al ginocchio, di pelle, come nuovi, troppo piccoli per me». Prezzo originario 224 euro, 80 da usati. La sua indennità è di 5.346 euro netti mensili, oltre alla diaria di 3.503 e al rimborso spese di 3.690, più 1.200 annui per il telefono e fino a 3.995 a trimestre per i trasporti. Parlamentari dei miei stivali. Stefano Lorenzetto. Arbiter.

Inutile raccontare bugie. Lo smart working è un esperimento interessante? Col piffero. Se non vai in giro, se non trai ispirazione dalla realtà, come fai a lavorare, a creare? Il contatto con la realtà mi manca profondamente. Questa malattia è diabolica perché ti impedisce il contatto con le cose, con la gente. Nel mio lavoro le idee vengono da un gigantesco ping-pong che si gioca con venti palline: una persona (un ingegnere, un costruttore, un caposquadra, un operaio) dice un cosa, che diventa un’idea quando un altro la acchiappa, la rimanda, torna a riceverla con un effetto diverso. La creatività è sempre condivisa. Poi magari ti siedi da solo al tavolo e ti metti a disegnare, o a scrivere, o a pensare. Renzo Piano, architetto e senatore (Aldo Cazzullo). Corsera.

Il Duomo di Milano era una «cava di marmo vestita da sposa», contava Dario Fo. Tutto il marmo di Candoglia, sul Lago Maggiore, arrivava a Milano sull’acqua e i barconi che trasportavano materiale per le costruzioni non pagavano dazio e recavano la scritta A.U. F. (ad usum Fabricae), da cui deriva (a designare gli scrocconi) l’espressione «andare a ufo». Gianni Mura. la Repubblica.

Ai tempi della cosiddetta influenza spagnola che, fra il 1918 e il 1920, costò all’Italia oltre 650 mila morti, l’allora giovanissimo Benito Mussolini esaltò sul suo giornale il divieto di stringersi le mani con una battuta che, curiosamente, prefigurava l’introduzione del cosiddetto saluto romano. «Che si impedisca ad ogni italiano la sudicia abitudine di stringere la mano e la pandemia scomparirà nel corso di una notte». Francesco Perfetti, storico. QN.

Il bar all’angolo, quello coi tavolini fuori dove il sole batte la mattina presto, dopo due mesi ha riaperto. Saluto il proprietario come un vecchio amico, contenta di rivederlo. Anche il mio cane si avvicina per ricevere la consueta carezza, che non ha dimenticato. Quel micro mondo che è un quartiere metropolitano torna in se stesso. Lentamente. Ma è già lontano il deserto e il silenzio dei primi giorni di lockdown, e anche, la sera, quel filo di paura, nelle strade in cui non incrociavi nessuno. Marina Corradi, scrittrice. Avvenire.

Il distanziamento sfida la logica e la salute: devi essere distante 5 metri all’aperto, per esempio al mare; mentre al chiuso, in bus, dove il rischio è più alto, basta un metro. Il virus è di sinistra, grazia quindi i mezzi pubblici, non perdona lo svago. La divisione degli spazi segnata per terra indica una specie di regressione infantile della popolazione al gioco della campana. Marcello Veneziani. Panorama.

Se dovessi morire oggi, non ci crederei. Roberto Gervaso. il Giornale.