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 2020  giugno 15 Lunedì calendario

Mistero sul testamento di Karl Lagerfeld

È vero, Karl Lagerfeld era tanto grandioso e “aperto” nella sua vita pubblica quanto riservato in quella privata, però anche lui sarebbe rimasto affascinato dalla rete di storie, trame e sospetti che si sta sviluppando attorno al suo testamento. Testamento che, a un anno e 4 mesi dalla sua scomparsa il 19 febbraio 2019, non è ancora stato aperto; e visto che in ballo c’è un patrimonio stimato tra i 200 e i 400 milioni di euro tra case, marchi, libri, opere d’arte e pezzi di design, non si tratta proprio di dettagli. In teoria, non c’era nulla di complicato nella faccenda: lo storico direttore creativo di Chanel e Fendi aveva da tempo depositato una scrittura privata con le sue ultime volontà presso un notaio monegasco, su questo non ci piove. E non ci sono dubbi particolari su chi siano i beneficiari, i dolori nascono sul quanto spetti a ciascuno, come si vedrà.
Il problema è che dallo scorso settembre non si hanno più notizie dello storico commercialista di Lagerfeld, Lucien Frydlender. Il suo studio risulta chiuso, e lui è di fatto irraggiungibile. C’è chi ipotizza anche una sorta di “fuga col bottino”, o del tentativo di coprire operazioni non chiarissime fatte negli anni usando la fortuna dello stilista, ma la moglie di Frydlander ha fatto sapere a Le Figaro, in una comunicazione dalla Svizzera dove risiede, che il marito 87enne è “solo” molto malato, che vive sempre a Parigi, dove è bloccato, e che perciò non è certo potuto scappare in un paradiso fiscale tropicale, al contrario delle voci in circolazione.
Sarà, però il problema resta. Non solo perché Frydlander è forse l’unico ad avere chiara la situazione patrimoniale dello stilista, ma perché risulta pure co-intestatario della Studio 7L, società inglese a cui arrivavano i compensi delle moltissime (e lucrative) consulenze che Lagerfeld ha fatto fino alla fine. Il commercialista dunque non ha solo interessi “professionali” nella vicenda, ma pure personali. Nel frattempo, in attesa di ritrovare lui o almeno di terminare la stima dei beni da dividere, gli animi hanno iniziato a scaldarsi. Le due fazioni che si stanno fronteggiando, si dice, sono capitanate da Baptiste Giabiconi e Sebastien Jondeau. Il primo, 31 anni, è stato scoperto da Lagerfeld a 19, diventando ufficialmente prima sua musa e poi una sorta di “figlio adottivo”, come si è auto-definito lui stesso in diverse interviste. Il secondo, 45 anni, boxeur part-time, per anni è stato modello/bodyguard/assistente del designer. Lagerfeld definiva tutti loro come la sua “famiglia allargata” e, come accade anche nelle migliori famiglie, con un testamento del genere in ballo hanno iniziato a volare i coltelli. Entrambi infatti rivendicano via interviste televisive (Giabiconi) e autobiografie (Jondeau) il ruolo di “preferito” di Lagerfeld. In realtà lo stilista quando era in vita è sempre stato attento a non causare litigi trattando tutti alla stessa maniera, ma ora che non c’è più lui quell’equilibrio s’è perso. È opinione comune che il primo a essere nominato sarà Giabiconi, anche se altri parlano di una rottura tra lui e Lagerfeld mai resa pubblica: si vedrà.
Oltre a loro dovrebbero essere nominati Hudson Kroenig, 12 anni, figlioccio dello stilista e veterano delle sue passerelle (uscivano assieme per il finale mano nella mano praticamente da quando Hudson ha imparato a camminare) e suo padre Brad, ex-modello con una carriera nella moda notevole. Ci sono poi Caroline Lebar, sua storica pr, e Jake Davies, altro modello-musa dello stilista.
Se la dovranno vedere quindi tra loro, in attesa di scoprire le loro sorti. Nel frattempo, c’è però chi già si sta godendo la sua parte di eredità: Choupette, l’adorata gatta di Lagerfeld, per sua stessa ammissione sua anima gemella e compagna degli ultimi anni. Secondo quanto disposto dallo stilista, la micia è rimasta a vivere nel sontuoso appartamento nel Settimo Arrondissement affacciato sulla Senna. A prendersi cura di lei c’è Françoise Caçote, fidata governante, da sempre “guardiana” del felino nonché sua social media manager (l’account personale di Choupette ha 55mila follower). Meglio di un romanzo giallo.