il Giornale, 13 giugno 2020
Attenti alle rughe da tablet
Si chiama Digital Aging. E si spiega come «invecchiamento precoce da abuso di tecnologia». L’isolamento degli ultimi mesi, poi, ci ha messo del suo. Senz’aria, senza movimento e senza sole ci sentiamo addosso tanti più anni. Se poi vi inseriamo il telelavoro, i messaggi sul telefonino, le riunioni social, ecco che il quadro dell’invecchiato precoce è completo e le cause ben delineate. La postura reclinata per smanettare o per leggere sul tablet ci condanna a rughe precoci sul collo. La schiena e le spalle, ricurve, minano il portamento e restituiscono di noi un’immagine «ãgée». Non parliamo dei dolori. Dalle tendiniti ai torcicolli agli occhi che bruciano. Marco Iera, chirurgo plastico, ricostruttivo ed estetico presso l’istituto clinico milanese Brera, illustra cosa ci succede quando d’abitudine superiamo un certo limite di ore giornaliere al computer o al tablet.
«Uno studio commissionato da Accel dice che ognuno di noi trascorre in media 6 ore al giorno davanti a schermi con luci Led, per un tempo complessivo calcolato in 3 mesi consecutivi l’anno. Per non parlare dei millennials, che controllano i propri telefoni in media 150 volte al giorno. Così, continuamente esposti a device tecnologici, smartphone, pc e apparecchi a Led, siamo tutti bombardati dalla Luce Blu che recenti studi indicano come importante causa di danneggiamento cutaneo, superiore ai raggi UV. Una sovraesposizione alla Luce Blu che colpisce collagene ed elastina porta a rughe precoci, maculopatie, cedimenti cutanei ed iperpigmentazione». Oltre alla pelle, il secondo organo bersaglio dell’abuso di dispositivi è il collo. «Gli americani parlano di Tech Neck’, collo da tablet, che, oltre a causare dolori, produce anche la comparsa delle temute collane di Venere, rughe sempre più evidenti anche fra le giovani. L’errata postura durante l’utilizzo di smartphone o tablet ci fa inclinare la testa in avanti e fissare la vista più in basso rispetto alla linea dello sguardo sullo schermo. A lungo andare, la pelle del collo si segna».
Quali i rimedi?
Iera suggerisce di spegnere la luce blu e di optare per la versione «Night Shift» anche di giorno (cliccando il tasto su telefonino e tablet). Poi di fare frequenti pause dagli schermi. «Bisognerebbe tenere occhi e pelle lontani dalle radiazioni elettromagnetiche almeno per 6 ore al giorno. E dormire bene per almeno 8 ore, perché è proprio durante la notte che si innescano i maggiori processi di riparazione cellulare». Fra i consigli: seguire un’alimentazione sana, consumare frutta e ortaggi ricchi di vitamina C. Non usare sempre lo stesso dito per inviare i messaggi, per evitare di inclinare il collo impugnare lo smarphone in alto tenendo i gomiti vicini ai fianchi, eseguire esercizi di allungamento per braccia e collo, utilizzare sedie con poggiatesta».