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 2020  giugno 13 Sabato calendario

Putin si inventa la lotteria per la presidenza a vita

Lotterie, quiz, regali, milioni di buoni acquisto e probabilmente anche le solite pressioni in stile sovietico sui dipendenti pubblici. Per convincere la gente a recarsi alle urne tra il 25 giugno e il primo luglio, in piena emergenza coronavirus, il Cremlino dispiegherà tutto il suo arsenale di trovate, metodi più o meno leciti, sotterfugi e, in alcune zone, persino una sorta di «vota e vinci» con gli immancabili ricchi premi in palio. Quello che andrà in scena nelle prossime settimane è infatti un voto di grandissima importanza per Vladimir Putin, perché i russi saranno chiamati a confermare una nuova riforma costituzionale che potrebbe permettere al presidente russo di stringere in mano le redini del Paese addirittura fino al lontano 2036 e potenzialmente di superare addirittura Stalin come leader più longevo di Mosca.
L’ostacolo del virus
Fino a pochi mesi fa la strada appariva perfettamente in discesa per il Cremlino, ma l’epidemia di Covid-19 ha cambiato radicalmente le cose. Il voto, progettato come una sorta di plebiscito per legittimare il potere di Putin, era inizialmente in programma il 22 aprile, ma il virus ha costretto a rimandarlo e a rivedere al ribasso le aspettative sull’affluenza alle urne. Prima della pandemia, l’asticella era stata fissata al 70% degli elettori, ora, stando alle fonti della testata online Meduza, è al 55%. Si tratta di un obiettivo non facile, soprattutto per la Russia, terzo Paese al mondo per contagi con oltre mezzo milione di casi di Covid accertati. Ma di certo non irraggiungibile, visto che secondo un recente sondaggio il 66% dei russi sarebbe pronto a votare. Le autorità assicurano che nei seggi saranno adottate tutte le misure necessarie per evitare la diffusione del virus e agli elettori saranno distribuiti guanti e mascherine e sarà controllata la temperatura. Il Cremlino però non vuole rischiare un flop. Ed è a questo punto che entra in gioco la creatività dei fedelissimi del presidente. Il voto sarà spalmato su diverse giornate per evitare assembramenti, e a Mosca e a Nizhny Novgorod sarà possibile esprimere online la propria preferenza. Ma non finisce qui.
Nella regione siberiana di Krasnoyarsk si sono inventati addirittura un concorso a premi con un quiz a risposta multipla sulla Costituzione. In palio ci sono dieci appartamenti, dieci automobili e 50 smartphone. Non poco. Lotterie di questo tipo hanno tradizionalmente molto successo, nel 2008 per esempio un’iniziativa simile fece schizzare all’84% l’affluenza alle urne alle presidenziali nella regione di Tyumen e non è da escludere che in altre regioni seguano l’esempio di Krasnoyarsk. L’evento è sponsorizzato dal ramo locale dell’Associazione dei Legali russi ma dietro potrebbe esserci lo zampino del governatore di Krasnoyarsk, Aleksandr Uss. La settimana scorsa, Putin ha riservato a Uss una tiratina d’orecchie in diretta tv per non essere intervenuto subito per ridurre l’impatto di un incidente avvenuto a fine maggio in una centrale termoelettrica vicino Norilsk, dove un serbatoio è crollato riversando oltre 21.000 tonnellate di gasolio nel fiume Ambarnaya. Greenpeace ha paragonato l’incidente a quello della petroliera Exxon Valdez, avvenuto in Alaska 30 anni fa. Ora forse per Uss è arrivato il momento di farsi perdonare.
Concerti e gare
Anche negli anni passati in Russia non sono mancate le iniziative per spronare la gente ad andare a votare, compresi concerti e piccole gare a premi. Ed è ancora vivissima la tradizione sovietica di vendere prodotti alimentari a prezzi stracciati davanti ai seggi elettorali. Un altro stratagemma già sperimentato è quello di associare il voto nazionale a un piccolo «referendum» locale: un incentivo che anche stavolta alcune autorità non si sono lasciare sfuggire. Nel Primorsky Krai, nell’estremo oriente russo, gli elettori potranno anche dire la loro su come investire 4 milioni di euro sui luoghi più significativi della regione. A Volgograd si voterà contemporaneamente per decidere se cancellare o meno il cambiamento di fuso orario introdotto due anni fa ed evidentemente non digerito da tutti. A Novosibirsk invece la regione paga dei volontari per passare di casa in casa e convincere la gente a votare.
Ma l’iniziativa più colossale per attirare gli elettori sarà probabilmente lanciata a Mosca, dove le autorità prevedono di estrarre a sorte oltre due milioni di buoni acquisto da utilizzare in 3.000 tra negozi e ristoranti della capitale per un totale di dieci miliardi di rubli, cioè circa 131 milioni di euro. «Tutti coloro che parteciperanno al voto, elettronico o convenzionale, riceveranno un codice speciale e poi ci sarà un sorteggio», ha spiegato il vice capo dello staff del sindaco, Alexei Nemeryuk. Il primo cittadino di Mosca, Sergey Sobyanin, sta facendo di tutto per non deludere Putin. Pochi giorni fa ha addirittura eliminato il lockdown nonostante nella città si contino ancora circa 1.500-2.000 nuovi casi al giorno. Molti osservatori ritengono che si tratti di una mossa prematura, dettata dalla necessità di risollevare il morale dei moscoviti in vista del voto sugli emendamenti. I problemi economici, il crollo dei prezzi del petrolio e l’epidemia di coronavirus stanno accelerando il calo della popolarità di Putin, che secondo un recente sondaggio è ormai al 59%, un livello non bassissimo ma comunque il minimo di sempre per il leader russo e lontano anni luce dal 90% sfiorato dopo l’annessione della Crimea nel 2014. Secondo diversi esperti, Putin ha bisogno che si voti al più presto, prima che per lui le cose peggiorino ulteriormente. E così ieri, alla cerimonia dell’alzabandiera per il Giorno della Russia, apparendo per la prima volta in pubblico dopo oltre un mese, Putin ha ribadito la necessità di recarsi alle urne per difendere «le basi morali comuni» del popolo russo inserendole nella legge fondamentale dello Stato. «Sono sicuro che l’assoluta maggioranza dei nostri cittadini condivide e sostiene tale posizione», ha affermato il presidente russo. 
Modifiche alla Costituzione
Con la riforma, già approvata dal Parlamento, Putin cristallizza nella Costituzione i valori conservatori e il patriottismo su cui fonda il suo governo. Si inserisce per esempio nella Costituzione la norma secondo cui il matrimonio è «un’unione tra un uomo e una donna» e in questo modo in pratica si rafforza il divieto delle unioni omosessuali in un Paese in cui le minoranze sessuali sono già ampiamente discriminate. Nella Costituzione riformata, la Russia viene inoltre riconosciuta come l’erede dell’Urss, legittimandone le mire da grande potenza, e si vieta poi di sminuire il contributo sovietico nella vittoria sul nazismo, cioè uno dei punti fondamentali della versione idealizzata della storia russa che arriva a giustificare persino il patto Ribbentrop-Molotov con cui Stalin e Hitler si spartirono l’Europa orientale. 
Putin sfrutterà ovviamente anche il patriottismo per portare i russi alle urne. Non per niente la maxi parata militare sulla Piazza Rossa, che non si è potuta svolgere il 9 maggio a causa dell’epidemia, è stata rimandata al 24 giugno, cioè alla vigilia del voto. Ma l’aspetto fondamentale della riforma è che eliminerà per Putin il limite di due mandati consecutivi da capo dello Stato consentendogli di ricandidarsi alle presidenziali del 2024 e del 2030.