il Fatto Quotidiano, 13 giugno 2020
Casellati sull’elicottero con la reliquia del santo
Agenzia di stampa, prima riga: “Sant’Antonio: Casellati in visita a Padova per festa patrono”. Sotto, i giornalisti lo chiamano catenaccio: “Salirà su elicottero esercito che trasporta reliquia”. Dentro si precisa che l’elicottero decollerà da un aeroporto locale, allora per prudenza Casellati non farà trasbordo in quota. Sempre fu devota, Maria Elisabetta Alberti in Casellati: in epoca meno istituzionale e più battagliera di San Silvio Berlusconi, martire dei tribunali, vittima di “ingiustizia da colpo di Stato”, in pandemia di Sant’Antonio da Padova. Oggi il presidente del Senato, che con i colleghi forzisti era pronta a “scatenare l’inferno” per onorare proprio San Silvio, dall’alto del cielo potrà benedire Padova, la sua città, con la reliquia accanto e le autorità ecclesiastiche attorno. Ora che l’inferno scatenato è soltanto un ricordo nel curriculum, la seconda carica dello Stato potrà consegnare i diplomi dell’ordine al merito della Repubblica, “compreso quello per Rosario Rizzuto, rettore dell’università di Padova”, si precisa. Che strano, citare un diploma tra i tanti. Sarà che Casellati è particolarmente attenta all’attività universitaria di Padova e più di una volta ha inaugurato l’anno accademico. Facezie. Neanche sette anni fa, Casellati abbandonava sdegnata uno studio televisivo perché non sopportava le critiche a San Silvio, adesso rappresenta lo Stato e pure la venerazione di Sant’Antonio. Questo per dire che le vie del Signore sono infinite, soprattutto se si può andare contromano.