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 2020  giugno 11 Giovedì calendario

Periscopio

Come ha fatto il governo (sarebbe meglio dire il duo Conte-Casalino) a scegliere i commissari delle 18 commissioni di esperti? Il metodo è quello delle corti medioevali: vassalli, nobili, cavalieri, dame di compagnia. I criteri sono mutevoli, a parte uno: che non facciano ombra al signore. Il capo di gabinetto anonimo del libro Io sono il potere (Pietro Senaldi). Libero.
Era questo lo stile che il premier Conte aveva riesumato e riportato al successo e faceva ancora sorridere, quella semantica usata come elmo per proteggersi: «La soluzione è condivisa sul punto di convergenza»; «Le ragioni sono ritenute non pienamente rispondenti»; «Mi sento più confortevole con questo esecutivo». Anche i suoi vecchi impresari del M5s si sentivano «confortati» dal Conte che annacquava e annegava nella sintassi e che ha consentito loro di rimanere ricoverati al governo prima con la Lega e poi con il Pd. Carmelo Caruso. il Giornale.
Per me l’artista del Novecento più sopravvalutato è senza dubbio Salvador Dalí. Una buona tecnica, ma nulla di più. Poi, be’, ce ne sarebbe un altro ma non vorrei sembrare riduttivo, perché il discorso è complesso: è Marc Chagall. Per dirla in rozza sintesi: credo che la sua bellissima e umanissima storia personale sia più forte della sua pittura. Fulvio Caroli, storico dell’arte (Roberta Scorranese). Corsera.
L’ambulanza sta arrivando. Nella scia dell’ambulanza, come sempre, quattro o cinque moto, e un furgone Iveco. Sarebbe isola pedonale. Ma siamo a Roma. Aldo Cazzullo, Fabrizio Roncone, Peccati immortali. Mondadori, 2019.
Si direbbe che gli Agnelli siano sempre in bilico fra rigore e sregolatezza. Dipenderà dall’infanzia gelida. Mia madre Susanna Agnelli raccontava che da bambina, nella casa di corso Oporto a Torino, faceva di proposito la pipì a letto per avere una sensazione di calore e di vita. Samaritana Rattazzi, figlia di Susanna Agnelli (Stefano Lorenzetto). Corsera.
A Milano, ancora nel 1951, alla Darsena del Naviglio di Porta Ticinese, si contarono 697.130 tonnellate di merce e questo faceva di Milano il dodicesimo porto italiano, dopo Ancona ma prima di Palermo. Gianni Mura. la Repubblica.
La nuova Lega era ed è tuttora un partito in metamorfosi che ha bisogno di governare l’Italia e non solo il Nordest e il Nordovest. Il suo leader ha capito di poter avere l’egemonia di una destra che nasce dalla difesa degli interessi degli italiani, contro le compatibilità e la sudditanza all’Unione europea, contro la destabilizzazione (in parte reale e in parte simbolica) dovuta all’inarrestabile ondata migratoria proveniente dall’Africa, enorme continente devastato prima dalla colonizzazione e poi dalla decolonizzazione (e probabile preda futura della colonizzazione economica cinese). Alfonso Berardinelli. Il Foglio.
Questo alzarsi di saracinesche dopo il lockdown, questo alacre arieggiare e ripulire, e il ritorno di facce familiari, mi fa pensare a quando, da bambina, in montagna contemplavo l’arrivo di violenti temporali. Nello scoccare dei primi lampi dal cielo nero, tutti i vicini correvano a chiudere vetri e imposte, a richiamare i bambini dai cortili, e anche le rondini zittivano, e si rifugiavano sotto le grondaie. Poi tuoni, grandine, fulmini: come finisse il mondo. Marina Corradi, scrittrice. Avvenire.
In genere mi concedo due sole uscite mondane all’anno, peraltro ravvicinate. Una è la prima della Scala a Milano, la seconda è la festicciola di Capodanno di Roberto D’Agostino a Roma. Non mi serve altro per capire che aria tira nelle quote alte o altissime di questo Paese. Per comprendere e indagare le quote medio basse, in strada o al supermercato, ho tutto il resto dell’anno. Filippo Facci. Libero.
L’ideale più importante è la libertà dell’individuo. «Individuo», ossia che non può essere di proprietà di nessuno. Invece oggi in Italia siamo schiavi, perché abbiamo consegnato il nostro corpo al Potere, anche se, in apparenza, scegliamo i nostri padroni. Ida Magli e Giordano Bruno Guerri, Per una rivoluzione italiana. Bompiani, 2017 (prima edizione Baldini&Castoldi, 1996).
Per l’avvocato fiorentino Eraldo Stefani sono tre le cause di disapplicazione del Codice del 1989. La prima è che il pm sarebbe geloso del difensore e lo vuole fuori dai piedi nell’indagine. Gravissimo, se vero. L’altra ragione è l’ignavia dei suoi colleghi penalisti. Incapaci, afferma Stefani, di metabolizzare il ruolo attivo che devono avere nell’indagine. Sono, come nell’800, abbarbicati all’arringa parolaia che tende a suggestionare la Corte, anziché inchiodarla alla prova come faceva il vecchio Mason. Ultima rea, l’università che non addestra i futuri pm e avvocati a svolgere concretamente indagini sul campo. Il corso di Giurisprudenza è infatti libresco: leggi 50 tomi e sei dottore. Giancarlo Perna. LaVerità.
A un certo punto, tutto è accaduto all’improvviso: i colleghi hanno cominciato a chiedermi interviste, i giornali pubblicano le mie foto, mi hanno chiamato in tv. Ecco, la tv. Per un giornalista la fama è un fattore nuovo e un po’ innaturale: fino a 15 anni fa, un professionista, per diventare noto, doveva scrivere almeno tremila articoli eccezionali. Oggi bastano 30 comparsate in tv e si ottiene più di quello che una volta si otteneva con trent’anni di serio e duro lavoro. Però, con trent’anni di lavoro, diventi celebre per la testa, mentre con le 30 comparsate sei famoso per la faccia: basta scomparire e tutti ti dimenticano subito. Luciana Boldrighi, Feltri racconta Feltri. Sperling & Kupfer Editori, 1997.
Lo Stato, in Italia, non è la struttura che sovrintende e regola la nazione, ma di volta in volta uno dei tanti soggetti «privati» che scendono in campo per contendersi potere e risorse, ovvero una diligenza da assaltare a seconda delle convenienze e delle opportunità. Lo Stato è indistinto dai partiti, e i partiti sono una delle tante corporazioni in cui si organizzano le classi dirigenti. Fabrizio Rondolino, L’Italia non esiste (per non parlare degli italiani). Mondadori, 2011.
I piaceri della gola sono l’ultima risorsa di chi ha perduto gli altri. Roberto Gervaso. il Giornale.