Il Messaggero, 11 giugno 2020
Biografia di Hell Raton
È Hell Raton la vera scommessa della prossima edizione di X Factor, al via a settembre su SkyUno e Now TV. Insieme a Emma Marrone, a Manuel Agnelli e a Mika, il rapper e discografico sardo – vero nome Manuel Zappadu, classe 1990 – siederà dietro al bancone della giuria del talent, che torna con un cast rinnovato dopo i deludenti ascolti dell’anno scorso (media del 3,5% di share per le puntate trasmesse su Sky, il dato più basso dal 2013).
L’annuncio della presenza di Hell Raton nel quartetto, martedì sera durante l’ultima puntata di EPCC – E poi c’è Cattelan, lo show condotto da Alessandro Cattelan proprio su SkyUno, ha spiazzato i telespettatori: i rumors avevano ipotizzato la partecipazione di personaggi più popolari come Emis Killa e Neffa. Sebbene sia ancora poco noto al pubblico, il rapper-discografico è in realtà uno dei punti di riferimento della scena hip hop italiana: nel 2010 fondò insieme ai conterranei Salmo, Enigma e Slait il collettivo artistico ed etichetta discografica Machete, diventandone poi direttore creativo.
Dopo un paio di dischi pubblicati da indipendente tra il 2011 e il 2014, negli ultimi anni Zappadu ha messo da parte l’attività discografica per dedicarsi a quella imprenditoriale: solo qualche giorno fa ha ideato Machete Aid, evento virtuale trasmesso su Twitch (la piattaforma streaming di proprietà di Amazon), che lo ha visto radunare oltre 50 protagonisti della musica italiana per raccogliere fondi per aiutare i lavoratori del mondo dello spettacolo italiano, messi a dura prova dalla crisi causata dalla pandemia.
Suo padre è Antonello Zappadu, spregiudicato fotoreporter, noto ai più per essere stato l’autore di immagini come quella che ritraeva la liberazione di Farouk Kassam, il bambino rapito a Porto Cervo per mano del bandito sardo Matteo Boe (Zappadu, che aveva conoscenze tra i banditi, fece da mediatore nella trattativa con i servizi segreti per il rilascio). E per essere riuscito a intrufolarsi nella residenza di Silvio Berlusconi di Villa Certosa, a Porto Rotondo, scattando foto che fecero il giro del mondo (raccolte poi in un libro lo scorso anno), gesto che gli costò un processo per violazione di domicilio e privacy, conclusosi poi nel 2019 con una prescrizione.
L’ECUADOR
Ma nelle vene di Hell Raton scorre anche sangue ecuadoriano (da parte di madre): è cresciuto a Quito, la capitale, salvo poi tornare a Olbia quando aveva 11 anni e cercare qualche anno più tardi fortuna a Londra. È stata la passione per il rap a spingerlo a lasciare un lavoro da commis di sala e a tornare in Italia. Il singolo Multicultural e il disco Basura Muzik vol. 1 nel 2011 cominciano a far circolare il suo nome tra i seguaci della scena rap. Poi nel 2013 Salmo pubblica Midnite, album che porta il rapper al primo posto in classifica e accende i riflettori sull’intero collettivo di artisti, nato per dare visibilità alle produzioni musicali isolane.
GLI INIZI
L’inizio di un’ascesa culminata nel 2019 con il disco collaborativo Machete Mixtape 4, con la presenza dei nomi storici del gruppo – compreso Hell Raton, negli ultimi anni sempre più preso dall’aspetto manageriale di Machete – e nuove leve. «Tutto il tempo passato in sala prove davanti al microfono e live sui palchi ha sicuramente arricchito il mio modo di vivere la musica: nel mio lavoro convivono i ruoli di discografico, talent scout, direttore artistico e creativo, ma anche musicista. A X Factor voglio mettermi al servizio di nuovi talenti per aiutarli a trovare l’espressione più adatta alla propria personalità artistica», dice oggi. Non deluderà.