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 2020  giugno 09 Martedì calendario

La sfida della scuola più grande d’Italia

È alla guida della più grande scuola italiana: 2800 allievi, 400 docenti, 120 tra bidelli e personale tecnico-amministrativo. È una cittadina di 3300 abitanti l’Istituto alberghiero Piazza di Palermo, ospitato in un pezzo di archeologia industriale della città, gli ex mulini Virga. Una cittadina che ha un’aula magna da 250 posti ma che prima dell’epidemia – in caso di assemblea – si faceva prestare il campetto di calcio dal parroco del quartiere. Per il prossimo esame di Stato, il primo (e si spera l’ultimo) dell’era Covid, si è organizzata in modo militare. «Siamo pronti», dice il preside Vito Pecoraro, 53 anni, che si prepara a traghettare all’esame ben 24 quinte classi, cioè 400 ragazzi divisi nelle tre specializzazioni dell’Istituto: enogastronomia, sala e vendita, accoglienza turistica. Ragazzi che saranno esaminati da dodici commissioni d’esame, composte da circa 200 professori.
Come farete? Servirà la segnaletica stradale…
«E quella abbiamo fatto. Segnaletica di tre colori diversi che, dall’ingresso fino all’aula, indicano il percorso a docenti e ragazzi. Per fortuna abbiamo tre ingressi alla scuola, cosa che ci consente di far lavorare contemporaneamente tre commissioni che non intrecceranno mai i loro percorsi. Abbiamo utilizzato in maniera oculata i soldi avuti dal ministero per l’emergenza: undicimila euro».
Come avete messo a punto il piano?
«Siamo partiti dall’ultimo decreto del presidente del Consiglio e dal protocollo del Comitato tecnico-scientifico. Li abbiamo esaminati con il responsabile della sicurezza, con il medico competente e con i rappresentanti dei lavoratori. Abbiamo deciso di spalmare le prove in più giorni, dal 17 giugno al 9 luglio, definendo poi il percorso per ciascuna delle tre commissioni che lavoreranno ogni giorno. Verranno esaminati 15 candidati di mattina e 15 di pomeriggio».
E una volta arrivati in aula?
«Ogni commissione avrà a disposizione un bidello, pronto all’ingresso con l’igienizzante per le mani e un assistente tecnico-informatico. Poi verranno chiamati i ragazzi, uno a uno, ai quali in questi giorni stiamo inviando una mail per spiegare come comportarsi. Potranno portare con loro un accompagnatore. Alla fine di ogni colloquio, il posto verrà sanificato. Dovranno portare la mascherina, ma durante l’esame potranno toglierla».
Come immagina il rientro in classe a settembre?
«Speriamo che la situazione sanitaria consenta a tutti di rientrare. In caso contrario, contiamo di garantire le lezioni fisiche alle quinte classi e di mantenere le esercitazioni per tutti. Per il resto, aspettiamo indicazioni».