La Lettura, 7 giugno 2020
Aumenta la materia ordinaria
Un gruppo di radioastronomi ha scoperto che gli atomi di cui siamo fatti, la materia barionica, è quattro volte più abbondante nello spazio di quanto si credesse. Non è la materia oscura, che sfugge alla rilevazione, ma un gas tenuissimo diffuso nell’Universo. Utilizzando i 36 radiotelescopi dell’Australian Square Kilometre Array e un ricevitore a 336 Mhz, sono state osservate sei galassie che presentano brevissimi lampi di onde radio, della durata di pochi millesimi di secondo. L’impulso radio parte a una frequenza precisa ma percorrendo lo spazio incontra altri atomi e molecole che ne disperdono le frequenze. Più materia incontra, tanto più arriva ai radiotelescopi disperso nel tempo e nelle frequenze. Così, conoscendo la distanza delle galassie osservate, è stato possibile calcolare il numero di particelle presenti tra noi e ognuna di loro. Questa materia non è concentrata in stelle, pianeti o nubi di gas, ma diffusa con una densità che equivale a un paio di atomi in una stanza. La scoperta, date le dimensioni dell’Universo, quadruplica la massa barionica del cosmo. Già dagli anni Sessanta ci si era resi conto che la massa delle galassie e dei loro gruppi era molto più alta di quella dedotta dalla quantità di stelle e nubi di gas visibili. Questa «massa nascosta» o «eccesso di massa» aveva stimolato ricerche sulla dinamica delle galassie e solo negli anni Ottanta si è affermata l’idea che esista una «materia oscura», cinque volte maggiore della materia ordinaria, che pervade l’Universo ma non interagisce con gli atomi. La scoperta di questi giorni aumenta la quantità cosmica di materia ordinaria; avremo meno bisogno della inafferrabile materia oscura?