il Fatto Quotidiano, 6 giugno 2020
Camera e Senato si fanno la clinica anti-Covid: 5 milioni
Per ora, toccando ferro, è andato tutto bene o quasi. Ma a Palazzo ancora serpeggia a tal punto la paura del virus che si è deciso di mettere mano alla cassa per fare di più. Perché va bene riorganizzare la logistica del Parlamento per assicurare le giuste distanze imposte dall’emergenza e procedere ai controlli a tappetto agli ingressi. O, come è accaduto al Senato, assicurarsi per tempo tutto il necessario per fare tamponi e test sierologici. Anche se il peggio sembra ormai alle spalle, ora Montecitorio e Palazzo Madama hanno deciso di dotarsi di un presidio ospedaliero interno riservato ai loro inquilini. E per questo sono pronti a spendere 5 milioni di euro (Iva esclusa) per reclutare il personale sanitario necessario a garantire la massima assistenza contro ogni rischio futuro. Che si tratti sempre di coronavirus (molti esperti del settore sono disponibili ad accettare scommesse su un altro picco epidemico in autunno) o di un’emergenza nuova di pacca: l’ordine categorico è sicurezza.
Certo la speranza, naturalmente, è che non debba servire, come è successo per le due “astronavi” realizzate in Fiera a Milano e a Civitanova Marche da Guido Bertolaso, con annesse polemiche sui costi. Ma la prudenza, anche alle latitudini romane, non pare mai troppa. Il virus ha infatti inoculato la convinzione che il Parlamento, cuore pulsante della democrazia, sia un focolaio naturale. Perché gli eletti, di qualunque colore politico, hanno un fattore comune: si ritrovano tutti insieme appassionatamente nella Capitale provenendo da tutto lo Stivale (isole comprese).
Ne sa qualcosa il salernitano Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia, che probabilmente ha preso il virus proprio alla Camera, dove è nel collegio dei questori che hanno avuto il loro bel daffare per cercare di evitare che il contagio costringesse Montecitorio ad alzare bandiera bianca e a chiudere.
Sono state adottate contromisure mai viste, a partire dalla logistica: ora anche il Transatlantico è stato allestito con postazioni di voto per consentire agli onorevoli di stare più larghi, gli accessi per gli estranei sono contingentati, all’entrata sono state imposte le forche caudine dei termoscanner. Il Senato non è stato certo da meno: la prima mossa è stata accaparrarsi la consulenza del direttore dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito, uno dei principali esperti reclutati dal governo per fronteggiare l’emergenza nel Paese. E poi gel disinfettante come piovesse, dispositivi di protezione a non finire. Ed esami a tappeto: prima tamponi e poi anche i test sierologici (quelli che con tanta difficoltà sono accessibili ai cittadini comuni), affidati all’Istituto di microbiologia del Gemelli. Risultato? La presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati è giustamente orgogliosa, oltreché di azzeccare sempre la mascherina intonata alla mise di giornata, anche del fatto che l’amministrazione che guida è rimasta praticamente Covid-free.
Ma chi garantisce per il futuro? E così è stato attivato il protocollo in modo che “presso la Camera e il Senato della Repubblica venga allestito un Servizio di assistenza medica e infermieristica” ad hoc per la gestione delle emergenze sanitarie. Reclutando “un numero stabile di medici specializzati” in cardiologia e in medicina di urgenza e emergenza, oltre che anestesisti e rianimatori. Ma sarà garantito anche un certo numero di infermieri e di servizi accessori in regime ambulatoriale. Insomma tutto il pacchetto completo e di altissima qualità.
Perché come recita il bando comune pubblicato dalle due amministrazioni “il prezzo non è il solo criterio di aggiudicazione”. Peserà, eccome, il pedigree tecnico e professionale di chi si farà avanti: si pensa a operatori della sanità di un certo rilievo perché uno dei requisiti indispensabili è quello che abbiano a disposizione “un Dipartimento d’emergenza e accettazione (Dea) di primo o secondo livello pienamente operativo”. Non si sa molto più di perché l’accesso ai documenti del bando in questione è limitato: maggiori informazioni saranno riservate agli operatori interessati che potranno consultare la documentazione di gara. E solo quelli ammessi a presentare l’offerta potranno effettuare un sopralluogo nei locali candidati dalle amministrazioni della Camera e del Senato per accogliere il loro onorevole pronto soccorso.