Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  giugno 06 Sabato calendario

Il database della crisi economica

Gentile direttore,
durante il lockdown, il Suo giornale, come gli altri principali mezzi di informazione, ha puntualmente seguito e divulgato l’evoluzione del numero dei contagiati, dei guariti, dei deceduti, dei tamponi. Questo Bollettino quotidiano dell’emergenza sanitaria è stato decisivo per permettere agli italiani non soltanto di conoscere meglio la pandemia ma anche di migliorare i propri comportamenti in funzione antivirus, adeguandosi al distanziamento e all’uso delle mascherine. Parallelamente, si sono messe in luce debolezze ed eccellenze sanitarie, in una comparazione utile ad affinare le risposte istituzionali. La tempestività e la correttezza dell’informazione ha contribuito così a raggiungere un obiettivo vitale e condiviso.
Con l’affievolirsi dell’emergenza sanitaria si è però aperta una nuova emergenza, quella economica, fatta di imprese che non sono in condizioni di riaprire; di lavoratori che non sanno cosa accadrà al loro posto di lavoro, formalmente in cassa integrazione ma spesso senza avere ancora ricevuto alcun pagamento. Si è determinata così una diffusa carenza di liquidità, a livello sia di famiglie, sia di imprese; con interi settori in crisi, dal turismo alle attività culturali, al trasporto aereo. 
E i conti pubblici sono inevitabilmente peggiorati per la necessità di aumentare la spesa e di posticipare o ridurre le entrate fiscali nel tentativo di rimediare a situazioni generalizzate di acuto disagio. 
Spetta alla politica economica fronteggiare questa seconda emergenza, che ha conseguenze meno evidenti ma potenzialmente non meno dolorose di quelle della malattia e per la quale la speranza di un vaccino disponibile in tempi brevi è ancora più tenue che per il vaccino anti-Covid. Il ruolo dei media non è tuttavia meno importante, anzi. 
Il governatore della Banca d’Italia, nella sua Relazione annuale, ha elogiato la risposta tempestiva della politica monetaria della Bce e mostrato di apprezzare le decisioni del nostro governo. Ha però anche parlato di un "fronte di guerra", indicando un’agenda di medio-lungo periodo centrata sull’innovazione tecnologica, new green deal e sviluppo del capitale umano, attraverso il sostegno alla scuola, alla ricerca e all’innovazione, e messo in guardia contro i rischi di politiche miopi, centrate sull’assistenzialismo. Il presidente Conte, che aveva dichiarato di fare proprio quel programma, nella sua conferenza stampa di avvio della "fase 3" è andato ben oltre descrivendo interventi a 360 gradi da realizzarsi con un percorso condiviso che coinvolga l’opposizione, le parti sociali e, in definitiva, tutti gli stakeholders. Che un simile percorso di rinnovamento richieda una vasta condivisione nel Paese, coinvolgendo il maggior numero possibile di cittadini è indubbio. E’ però anche vero che spetta al governo e alla maggioranza che lo sostiene indicare chiare priorità. 
Per questo sforzo, diviene cruciale - e preliminare - il ruolo dell’informazione. Sarebbe allora auspicabile dare vita a un Bollettino per l’emergenza economica che possa contribuire in maniera sistematica a migliorare le risposte di cittadini, imprese, istituzioni ai piani di uscita dalla crisi economica in modo da aumentarne l’efficacia, anche attraverso critiche costruttive. La comunicazione ufficiale, tempestiva, unificata e concisa, dei principali dati economici può essere un punto di riferimento per passare da risposte generiche a comportamenti concreti, aiutando le scelte individuali e di gruppo dei cittadini – politici compresi – a uscire dai luoghi comuni. Senza dimenticare l’aiuto a governo e Parlamento nell’affinare i provvedimenti, per renderli maggiormente efficaci. Un’operazione, che offrendo il necessario appiglio nell’emergenza, contribuisce anche a una più vasta educazione civica ed economica.
Di quali informazioni parliamo? Chi dovrebbe fornirle? Ci permettiamo di suggerire che sia la task force presieduta da Vittorio Colao a indicare i dati essenziali per fornire una buona visione di ciò che sta accadendo alla nostra economia e dei risultati prodotti dalle misure adottate per sostenere la ripresa. Di sicuro, nell’immediato, occorre far conoscere la situazione delle erogazioni previste dai decreti già approvati a sostegno di imprese e famiglie. 
Ci siamo abituati ad avere ogni giorno, addirittura minuto dopo minuto, i dati dell’economia finanziaria: Borsa, spread, tassi di cambio. Quelli dell’economia reale arrivano in maniera dispersa secondo le cadenze stabilite dai vari enti - come Istat e Inps - che li producono. Dobbiamo invece puntare a un’informazione sistematica, che ci dica a che punto siamo della ricostruzione, un termometro che informi su quanto e come l’anemia del Paese risponde ai diversi "ricostituenti" somministrati. Dati utili a tal fine potrebbero essere, un indicatore "guida" della produzione, come gli ordini alle imprese, insieme ad altri che fotografano magari il mese passato sotto il profilo economico (i consumi di energia delle imprese, i pagamenti elettronici, le chiusure e le nascite di aziende) e sociale (le ore di cassa integrazione; il numero di giovani che non lavorano, né studiano; e quello dei percettori del reddito di cittadinanza e di emergenza). 
La task force terminerà a breve il suo compito, fornendo la sua agenda per il Paese, fatta di progetti concreti. Avendo al suo interno le competenze necessarie, sarebbe molto utile che, prima di chiudere, indicasse anche un paniere di dati in grado di accendere un faro che orienti la navigazione del Paese in questa difficile emergenza verso il traguardo che tutti vogliamo: una crescita sostenibile, duratura e senza ulteriori scosse.