Corriere della Sera, 5 giugno 2020
Intervista a Barbara D’Urso
Non si è mai fermata, ma questa, in fondo, non è una novità. Eppure Barbara d’Urso ammette che gli ultimi due sono stati «mesi tosti, non è stato semplice continuare a lavorare: Mediaset di colpo era una cattedrale nel deserto: ero sola».
Se guarda indietro, cosa le viene subito in mente?
«Lo choc di andare in onda senza pubblico. Con Live – Non è la d’Urso siamo stati i primi. D’improvviso non c’era più nessuno, nessuna energia. È come per un attore recitare in un teatro vuoto, per Ligabue fare un concerto a Sansiro con gli spalti deserti».
Il pubblico per i suoi show è così fondamentale?
«Dopo 12 anni sai che reazioni aspettarti: quando arriva un applauso, una risata... Quando potremo riavere il pubblico sarà come debuttare. All’inizio era agghiacciante. Ho detto: ce la devo fare».
Perché? Non avrebbe potuto decidere di stare a casa?
«Ho vissuto la paura, ma ho deciso di continuare a lavorare: avevo un dovere verso il pubblico che mi segue. Dovevo informare. Ho avuto i complimenti di Conte, del ministro Speranza e di tutti i virologi per il servizio fatto».
Ha mostrato come lavare le mani, indossare la mascherina, togliere i guanti...
«Mi metto nei panni di chi sta a casa: era fondamentale far capire come ci si lava le mani correttamente e l’ho fatto vedere. Non so quanti video ricevo di bambini che si lavano come ho insegnato».
Sono nati anche meme, parodie, gif, tormentoni...
«Va benissimo. Ma c’è stato anche il viceministro Buffagni che mi ha ringraziata per aver mostrato che è possibile infettarsi anche con i guanti, sporcandomi con la tempera. Spiego le cose come vorrei le spiegassero a me. Lo trovo utile. E va bene anche l’ironia se diffonde il messaggio».
Se pensa ai giorni più neri?
«Resta la sensazione di essere stata dentro una tempesta assurda. A volte pensavo di essere sopraffatta dalle acque, ma sono fiera di aver fatto navigare la mia barca: le mie trasmissioni hanno garantito all’azienda tanta pubblicità».
Gerry Scotti ha lanciato un appello ai colleghi della tv per aiutare i lavoratori in crisi.
«Io ci sono, ma andando in onda tutti i giorni ho dato il mio contributo, garantendo continuità. Live – Non è la d’Urso doveva chiudere il 24 maggio ma, in un periodo di crisi, l’editore ci ha chiesto di proseguire per un mese: quattro puntate in più. Sono tante e avere in ciascuna 9 blocchi di pubblicità è un orgoglio».
Ha fatto molto parlare l’Eterno riposo recitato in diretta con Salvini.
«Non ho niente da rimproverarmi. Mi sono comportata come il mio cuore dettava. Agisco d’impulso: piaccia o no. Sono credente e se qualcuno mi chiede: diciamo l’Eterno riposo, lo faccio. Poi c’è chi usa queste cose per il suo interesse, ma rispetto a questo volo altissimo».
Non comprende la polemica, quindi?
«Non ho fatto del male, non stavo bestemmiando o mancando di rispetto. Ho fatto una cosa in cui credevo. Poi è stata strumentalizzata, come spesso succede con me. Vedo molte cose in tv che se facessi io diventerebbero un caso. Vado avanti col sorriso».
E il suo futuro?
«Come previsto, a settembre sono in palinsesto con Pomeriggio Cinque che riparte il 7, Live – Non è la d’Urso e Domenica Live, al via il 13, dopo la sospensione per l’emergenza. E anche il Grande Fratello Nip tornerà. Intanto continuo a occuparmi del serale, che da intrattenimento e paillettes ora dà spazio all’informazione. La gente è rimasta: adesso c’è bisogno di questo».