La Stampa, 4 giugno 2020
I prestiti anti-crisi delle banche non arrivano alle imprese
I prestiti fino a 25 mila euro effettivamente erogati sulla base delle misure anticrisi del governo sono poco più della metà delle richieste. Quelli sopra i 25 mila euro destinati alle imprese più grandi meno di un quarto. Che ci sia un problema piuttosto serio sull’erogazione dei prestiti garantiti dallo Stato alle imprese per fronteggiare la crisi innescata dall’emergenza Covid è ormai chiaro. Quanto sia grande il problema e come è distribuito lo dettagliano i dati raccolti dalla Commissione parlamentare sul sistema bancario. Un documento di sintesi dei risultati del questionario di dieci domande inviato dalla Commissione a tutte le banche operanti in Italia (148), redatto dalla Guardia di finanza e che La Stampa ha potuto visionare fornisce anche il dettaglio dei principali istituti. Ed è qui che la preoccupazione espressa da molti imprenditori e consulenti aziendali sull’efficacia delle misure prende corpo. I dati sono relativi ai prestiti garantiti attraverso il Fondo di garanzia per le Pmi (articolo 49 del decreto Cura Italia e articolo 13 del Dl Liquidità) e riguarda le imprese fino a 499 dipendenti.
Monte dei Paschi, controllata dallo Stato, ha ricevuto 10.305 domande, più altre 2580 per la rinegoziazione di prestiti già garantiti dai Confidi o da altri fondi di garanzia. Ne sono state ammesse 39 per la prima tipologia e nessuna per la seconda.
Unicredit ha ricevuto 6520 domande, più altre 1811 per la rinegoziazione di prestiti già garantiti. Per i prestiti del primo tipo ne sono state accolte 2929, ma erogate 504. Per le pratiche del secondo tipo, quelle accolte sono 535 ed erogate 29. A Intesa Sanpaolo, secondo le risposte fornite alla Commissione parlamentare, sono arrivate 4446 domande, più altre 653 per la rinegoziazione. Quelle erogate o già deliberate ma non ancora erogate sono 1444 per il primo tipo e 96 per la seconda categoria. Ubi Banca fornisce solo il dato complessivo: 1325 domande ricevute, 96 quelle accolte e appena 20 erogate.
Fa meglio Banco Bpm, dove sono invece arrivate 6000 domande e di queste 2734 sono state già erogate. Nel totale sono comprese 1088 pratiche di rinegoziazione. C’è anche Iccrea, che ha ricevuto 4156 domande e ha erogato fondi a 20 soggetti. Totale erogato: 2 milioni di euro, ovvero 50 mila euro per impresa in media.
Forti discrepanze, secondo il documento visionato, ci sono anche nei tempi: Unicredit assicura una «media complessiva di 7,8 giorni» dalla domanda all’erogazione. Banco Bpm 8,5 giorni lavorativi in media, Intesa 11 giorni di calendario, Ubi Banca indica una forchetta tra 10 e 25 giorni a seconda della complessità della pratica mentre Iccrea stima circa 30 giorni.
La situazione è migliore per i prestiti fino a 25 mila euro, garantiti al 100% e per i quali peraltro era stata indicata una disponibilità pressoché immediata dalla presentazione della domanda all’erogazione. A Mps sono arrivate 29.754 domande, delle quali 13.589 sono state ammesse all’erogazione. Di queste però 8528 risultano congelate e solo 5061 concesse. Tempo per ottenere i fondi: 5 giorni lavorativi. Unicredit ha accolto oltre 44 mila domande sulle 57 mila presentate e di queste quelle effettivamente erogate sono poco più di 30 mila. All’inizio dalla richiesta all’erogazione passavano 11 giorni. Adesso la media è tra 2 e 4 giorni. Chi ha ricevuto più domande è stata Intesa Sanpaolo: quasi 150 mila. Quelle effettivamente erogate sono però 44.492, in un «tempo medio di lavorazione» della pratica di 7 giorni. Ubi ha accolto quasi tutte le domande ricevute: 45.160 su 45.868. Banco Bpm ha erogato 474 milioni in totale, per oltre 22 mila domande sulle 41.432 ricevute. Banco Bpm è anche l’unico istituto che ha chiarito i tempi: l’iter di delibera ha richiesto in media 6,1 giorni in aprile e 3,1 in maggio, mentre i tempi dalla delibera all’erogazione sono scesi da 8,4 giorni in media a 5,4 giorni. Fanalino di coda Iccrea: a fronte di 32.226 domande presentate dai clienti, ha erogato 17 milioni in totale per 820 pratiche.
Abi, interpellata, non ha voluto rilasciare commenti. Ieri la task force sulle misure di liquidità formata da Mef, Mise, Bankitalia, Abi, Mcc e Sace ha indicato in 2,4 milioni le domande di moratoria e in 480 mila le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti, senza fornire dettagli su quante di queste sono state effettivamente erogate.