Presidente, il cda di Anpal ha rimandato l’esame del suo piano per tre volte. Se non è una bocciatura, cos’è?
«Le Regioni ci hanno chiesto più tempo, erano prese con la cassa integrazione in deroga. Ma poi diciamola tutta: non dobbiamo reinventarci nulla di nuovo sulle politiche attive, basta riprogrammarle. Le infrastrutture ci sono, i centri per l’impiego lavorano bene, ci sono 11 miliardi di risorse Ue da usare entro il 2023. E poi il piano prevede anche la stabilizzazione dei 654 precari storici di Anpal Servizi».
Ieri erano sotto la sede a manifestare. Lei non li ha ricevuti. Ma ha fatto salire Salvini: entrato da critico, uscito da difensore.
«Fosse per me assumerei tutti domani. Ma bisogna programmare le risorse necessarie. E comunque nessuno perderà il posto. Con le Regioni abbiamo deciso una procedura unica di assunzione per tutti entro l’anno. Salvini invece l’ho convinto con i numeri, gli ho mostrato cosa stiamo facendo ed era scioccato. Gli ho fatto vedere anche le carte delle cosiddette spese pazze».
Ha speso 160 mila euro nel 2019 per viaggi in business, appartamento e macchina con autista. È tutto online?
«Sono le stesse spese del mio predecessore che aveva anche la scorta. L’unica differenza sono i viaggi per tornare in Usa. Ma per rotte sopra le 5 ore ho diritto alla business class, lo dice la legge. E poi lo stesso collegio dei revisori approva l’affitto: 2.700 euro al mese anziché più del doppio di albergo. Ho dato tutte le carte al direttore generale di Anpal e al ministero».
Il ministro del Lavoro Catalfo non è contenta dei risultati di Anpal. Voleva pure toglierle il coordinamento dei fondi Ue...
«Certo, il rapporto con Luigi (Di Maio, ndr) era diverso. Condivido l’idea del ministro di puntare alla formazione dei lavoratori. Ma la formazione senza una politica di sviluppo economico è solo un costo, non un investimento».
I numeri Istat sono terribili: in due mesi cancellati tre anni di crescita occupazionale. Quanti posti hanno trovato i navigator?
«Tra settembre e febbraio i centri per l’impiego hanno convocato 622 mila persone: un record. Di queste 500 mila si sono presentate per il primo colloquio e 316 mila hanno sottoscritto il patto di servizio. In 65 mila hanno un impiego».
Quanti frutto delle tre famose proposte di lavoro?
«Non lo sappiamo».
Quindi potrebbero essersi autocollocati. Qual è il valore aggiunto dei navigator?
«Attenzione, i navigator devono fornire assistenza tecnica, non incrociare domanda e offerta».
È vero che hanno incassato, oltre allo stipendio da 1.700 euro netti, anche l’indennità da 600 euro per la crisi Covid?
«Ma come tutti i 500 mila cococo che ne hanno fatto richiesta in base a una legge dello Stato! Non so quanti navigator li hanno ottenuti, ma è davvero discriminatorio prenderli di mira come disonesti».
Centri per l’impiego chiusi. Obblighi dei colloqui sospesi. Cosa hanno fatto i navigator?
«Hanno lavorato da casa. E avranno molto da fare quando in autunno ci sarà l’assalto ai centri. Da metà luglio poi dovranno chiamare 2,5 milioni di aziende per capire di quanti lavoratori hanno bisogno: io la chiamo "Industry Academy"».
Lei stima 1,5 milioni di disoccupati entro agosto. Come riattivarli?
«Avviarli a un percorso mirato di formazione, la "Career Pathway". Con la App sarebbe tutto più facile».
È vero che alcuni funzionari di Anpal sono stati in Mississippi?
«Era un viaggio di studio per capire come funzionano le cose lì. Non è vero che volevo vendere all’Italia la mia App. Non ho accettato l’incarico per soldi. Lo dicevo a Luigi: bisogna riaccendere l’entusiasmo degli italiani: uno deve potersi svegliare la mattina e avere la libertà di diventare il più bravo saldatore del mondo!».
È ancora professore negli Usa?
«Ho interrotto il mio contratto per un anno, perdendo benefici e pensione. Poi però ho dovuto riattivare un rapporto autonomo per non rischiare la carriera. Il ministero del Lavoro sa tutto. E così l’ufficio legislativo di Palazzo Chigi. Nessun conflitto».
Un’App fantasma, però…
«Ma è tutto pronto. Abbiamo anche digitalizzato i dizionari del lavoro di Istat, Inapp, Unioncamere, Regioni, Esco (Ue), O*net (il sistema Usa, ndr). Se voglio fare il pizzaiolo in Puglia, so quali certificazioni mi servono per l’Italia, per Europa e Usa».
Ma allora dov’è questa App?
«Guardi». Parisi mostra il prototipo. «Se cerchi un cuoco, in provincia di Arezzo, ti arrivano le proposte mirate».
Allora perché non parte?
«Mi bloccano. C’è una bozza di accordo con il ministero dell’Innovazione. Ho firmato solo io. Qui manca tutto, mancano i soldi».
Ma ci sono 25 milioni!
«Sa quanto ho speso sin qui? Zero. Non me li fanno toccare».
Chi?
«La struttura (dell’Anpal, ndr)».
Ma lei è il capo dell’Anpal.
«Non serve a nulla se non mi fanno lavorare».
Anpal è assente da tutte le task force. Perché?
«Non hanno ancora capito il ruolo cruciale di Anpal per il Paese».
Cosa ne pensa del premier?
«Un uomo eccezionale, uno dei più intelligenti che abbia mai incontrato».