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 2020  giugno 04 Giovedì calendario

Come sarà la Milanesiana 2020

Milano riparte dalla Milanesiana, con un’edizione particolare che Elisabetta Sgarbi ha ribattezzato «un atto di resistenza allo sgomento, un omaggio da cui ripartire insieme. Ma a ben vedere, saranno dodici le città (da Pavia e Bormio sino a Napoli) attorno al quale ruoterà la ventunesima edizione di questo festival, ideato a diretto da Elisabetta Sgarbi, che verterà sul tema i colori, scelto da Claudio Magris. 
Un programma ricco – 40 incontri, 115 ospiti italiani e internazionali e ben 5 mostre e con la Fase 3 appena iniziata, la padrona di casa si è opposta alla linea dura della virtualità, a costo di far saltare tutto: «La maggior parte degli eventi si svolgerà in luoghi all’aperto, accanto a una programmazione in streaming e alcuni incontri saranno a pagamento», ponendo un freno alle dirette gratis di questi ultimi mesi, di cui abbiamo fatto incetta. Una mossa significativa che Elisabetta Sgarbi commenta a Il Messaggero: «La cultura viene considerata sempre come qualcosa di superfluo, così la scuola e l’università vengono dopo tutto, e se i ragazzi perdono tre mesi di scuola, pazienza. Bisogna invertire questa tendenza che l’emergenza ha reso lampante». 
IL PROGRAMMALa Milanesiana inizierà il 10 giugno (h18, solo streaming), con un appuntamento dedicato all’economia a cui parteciperà l’economista francese Thomas Piketty (l’autore di Capitale e Ideologia) e si concluderà il 6 agosto, a Cervia. Molti gli eventi in programma, fra cui lo spettacolo in anteprima mondiale del giornalista Bernard-Henri Lévy (27 luglio, Milano), tratto da Questo virus che rende folli, in uscita a luglio per La Nave di Teseo: «Questo virus ha generato una serie di convinzioni su cui ci stiamo adagiando afferma la Sgarbi – che invece devono essere discusse. La vera Scienza sa benissimo che non è depositaria di alcuna verità, invece, abbiamo dato agli scienziati un valore oracolare; e questo gusto dell’immaterialità, fra smart working e scuola online, secondo l’autore rappresenta dei passi indietro». 
Segnaliamo, inoltre, l’evento del 6 luglio a Milano, con il regista israeliano Amos Gitai (dedicato alla memoria di Yitzhak Rabin) e ancora spazio al ricordo di Fabrizio De André e agli incontri con Pupi Avati, Enrico Ruggeri, Morgan, Massimo Cacciari, Tullio Solenghi e Massimo Lopez. 
Una vera chicca sarà la mostra Nuvole e colori. Carlo Verdone, 40 scatti fotografici inediti realizzati dal regista romano, in programma il 30 luglio al Madre, il museo d’arte contemporanea della Regione Campania. Milanesiana della resistenza per ripartire insieme dagli epicentri del coronavirus. Per questo sarà significativa la data del 15 luglio, durante la quale Vittorio Sgarbi terrà proprio a Casalpusterlengo, una lectio dedicata alle meraviglie dell’arte di Lodi e Codogno. Ma l’occasione è propizia per fare un punto sul sistema culturale e la ripartenza. Verso quale scenario ci stiamo approntando? «La domanda di libri afferma la Sgarbi – non si è fermata mai. Lo Stato ha dovuto chiudere le librerie fisiche e così facendo, ha avvantaggiato l’e-commerce: era inevitabile forse, ma ora deve riparare a questo gesto molto pericoloso. E gli editori devono dare ai librai buoni libri per riportare le persone in libreria».
Infine, se la ventunesima edizione della Milanesiana è dedicata a Luca Nicolini patron di Festivaletteratura di Mantova un pensiero vola al compianto Sergio Claudio Perroni: «Era forse il mio più caro amico: un ricordo che mi accompagna sempre».