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 2020  giugno 02 Martedì calendario

Biografia di Sergio Erede

«Onnipotente, spesso onnipresente, a volte quasi bulimico». Certamente «indomito». Così lo definisce chi lo conosce da oltre 30 anni. Ottant’anni il prossimo 14 agosto, Sergio Erede, “l’avvocato di Milano”, l’oracolo, per quelli della sua squadra che spesso lo venerano come un maestro, mantiene fede alla nomea di professionista infaticabile che si è costruito negli anni schierandosi in prima fila su quattro dei fronti più caldi della finanza italiana: è al fianco di Ubi contro l’Ops targata Intesa Sanpaolo; è con Urbano Cairo e Rcs contro Blackstone nella vendita del palazzo di via Solferino; è con Autostrade per l’Italia sul delicato dossier revoca e, soprattutto, è con Leonardo Del Vecchio sulla partita per la Mediobanca di Alberto Nagel. «Con il sistema, contro il sistema? Non sono accezioni che in alcun modo lo possono descrivere», aggiunge un’altra fonte che vuole restare anonima. Erede e lo studio da lui stesso fondato sono stati spesso la linfa “legale” delle più dure controversie che si sono giocate a Piazza Affari. Su un fronte o sull’altro poco importa, quel che preme è il diritto e la sue declinazioni che spesso nelle mani di Erede diventa una sorta di materiale da plasmare. Bravi, arroganti, antipatici, convinti di essere così invincibili da essere alle volte quasi scollati dalla realtà, è il giudizio di chi si è trovato al tavolo con l’avvocato e gli uomini dello studio. Azzeccato? Possibile, tanto più se si pensa alla temerarietà con cui lui e Cairo hanno deciso di andare contro Blackstone in una partita difficilissima da giocare. E che, se vinta, potrebbe modificare paradigmi prima ritenuti sacri nelle transazioni immobiliari, con tutte le conseguenze del caso. Per ora, siamo solo al primo round, ha portato a casa un punto importante: la vendita è valida ma potrebbe profilarsi un risarcimento e in ogni caso la sede di dibattito sarà l’Italia. 
Ed è stato proprio a valle di questa prima parziale conquista che Erede ha portato il secondo affondo. Venerdì sera, via Banca d’Italia, ha fatto pervenire a nome della Delfin la richiesta a Bce perché Del Vecchio possa salire fino al 20% di Piazzetta Cuccia. Come se un masso di 100 chili fosse piombato in una pozza d’acqua. Il “sistema” si è rivoltato. Eppure ha sorriso davanti all’immagine di due mostri “sacri”, un avvocato di ottant’anni e un imprenditore di 85, che hanno deciso di sconquassare l’equilibrio prestabilito. Un equilibrio, peraltro, che a modo suo, in maniera semplice, negli ultimi anni ha dimostrato di saper funzionare bene. «Spesso si dice che gli uomini si sentono meno degli anni che hanno, in media sei o sette. Loro devono essere come Berlusconi che ha sempre detto di sentirsene trenta in meno», ha sottolineato un manager che conosce da vicino entrambi. 
C’è anche chi ricorda la prima volta che ha incontrato Erede e nel riportare a galla quell’episodio spiega: «Mi è subito piaciuto, mi è parso un bravo avvocato, mi piaceva come scriveva. Scriveva tanto, con una matita». Ora, però, «è tutto cambiato», – aggiunge con un pizzico di rammarico – lo studio è «quasi una fabbrica». Che come tale è anche culla del confronto tra lo storico understatement del fondatore e il piglio da “yuppie” di qualche delfino emergente. Una fabbrica, in ogni caso, che macina profitti e che Erede governa dalla sua stanza, una sorta di nido dell’aquila. Da lì, tiene tutto sott’occhio e spesso mette sul piatto il suo peso per non far mancare lavoro al team. Alla fine i dossier che segue di persona però sono pochi. E si capisce anche perché. Al di là di Mediobanca e Rcs, dove si gioca una gran fetta della sua reputazione, quasi un “All-in”, il caso Autostrade è altrettanto rilevante sebbene meno centrale rispetto alle altre pratiche sulla scrivania dell’avvocato, così come la vicenda Ubi. Qui Erede si è trovato come controparte Intesa Sanpaolo e la determinazione di Carlo Messina che non intende indietreggiare di un passo. 
Nel mezzo Erede non ha mai trascurato il pallino per gli affari, a volte di difficile conciliazione con il ruolo di consulente legale. La sua Penteco a giugno 2019 ha chiuso con oltre 6 milioni di profitti.