Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  giugno 02 Martedì calendario

Il Transatlantico diventa aula

L’esordio è in programma domani, mercoledì 3 giugno. E, a suo modo, è storico, almeno un po’: il Transatlantico di Montecitorio diventa parte integrante dell’aula della Camera, così da consentire a tutti i 630 deputati di seguire i lavori e di votare con il sistema elettronico, garantendo il distanziamento fisico previsto dalle normative per il contenimento del coronavirus. Di conseguenza, il corridoio dei ’passi perduti’ (come viene chiamato) diventerà zona vietata per i giornalisti, da sempre, sin dai tempi della Prima Repubblica, abituati a frequentarlo come un salotto per scambiare chiacchiere e impressioni con i deputati: ora, invece, sarà in tutto e per tutto equiparato all’Aula. Sono 120 le postazioni allestite, con tanto di pulsanti per il voto, nel Transatlantico che diventerà una vera estensione dell’emiciclo. Per intervenire, in ogni caso, bisognerà continuare a entrare in Aula e parlare dalla postazione allestita al centro. I nuovi posti si aggiungono a quelli già ricavati nelle tribune dell’Aula, anch’esse normalmente riservate alla stampa e al pubblico: così a tutti i deputati è garantita la possibilità di votare contemporaneamente rispettando le distanze. Le postazioni in tribuna saranno usate solo quando quelle nel Transatlantico risulteranno tutte occupate.
La nuova sistemazione, curata dai questori della Camera, pone ora anche i capigruppo davanti a un singolare dilemma sui posti da assegnare, perché i deputati avranno la possibilità di scegliere fra ben 3 opportunità diverse: e se il saliscendi tra l’Aula e la tribuna poteva risultare scomodo, la posizione in Transatlantico (peraltro più aerata per la vicinanza al cortile) potrebbe risultare più allettante, anche se decentrata.
Per disciplinare la logistica i questori hanno adottato un criterio preciso, come ha spiegato nei giorni scorsi al Fatto il forzista Gregorio Fontana: «Ogni gruppo potrà far sedere il 53% dei suoi deputati in aula, il 29% in Transatlantico e il 18% in tribuna. Saranno i gruppi a scegliere autonomamente chi siede dove. L’importante è che ciascuno stia nel suo settore». Un accorgimento studiato, ovviamente, anche per evitare che un singolo gruppo parlamentare possa ’monopolizzare’ l’Aula a scapito degli altri partiti.