Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  maggio 29 Venerdì calendario

Migrare per sopravvivere, animali marini più veloci

Il cambiamento climatico costringe le specie a migrare, ma la migrazione è spesso un ascensore verso l’estinzione così per evitarlo gli scienziati propongono migrazioni assistite e corridoi ecologici. Il riscaldamento dei mari, dovuto al cambiamento climatico, produce la migrazione delle specie. Quelle marine percorrono un po’ più di sei chilometri l’anno. Questa la loro velocità media impiegata nei loro spostamenti per ritrovare acque più fresche, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Ecology & Evolution, realizzato dai ricercatori del Cnrs e ripreso da Le Monde. La ricerca dimostra che animali e vegetali si spostano in parallelo per ritrovare luoghi più clementi. Ma se gli animali marini riescono a tenere il passo, sulla Terra il ritardo si allarga. Le specie terrestri sarebbero sei volte più lente negli spostamenti. Gli ecologisti del Cnrs hanno osservato che le specie terrestri si stanno muovendo a una velocità media di un chilometro l’anno.
Sulle migrazioni l’impatto maggiore arriva dalle attività umane, ha detto a Le Monde, Jonathan Lenoir, ricercatore all’unità di ecologia e dinamica dei sistemi antropizzati del Cnrs e coautore dello studio. La frammentazione degli abitati legata all’urbanizzazione, la deforestazione, lo sviluppo delle città, i cambiamenti dell’uso del suolo, la frammentazione delle foreste diminuiscono la capacità delle specie terrestri di migrare. Queste migrazioni sono in realtà quello che si chiama ascensore verso l’estinzione, ha detto a Le Monde Olivier Dangles, dell’istituto di ricerca per lo sviluppo. Per aiutare le specie a spostarsi più rapidamente Lenoir propone migrazioni assistite e la messa a punto di corridoi ecologici.

Per arrivare ai risultati dello studio i ricercatori hanno analizzato la velocità di movimento di oltre 12 mila specie animali e vegetali in funzione delle temperature. Uno degli aspetti più interessanti di questo studio è la grande mole di dati, ha detto Olivier Dangles, direttore di ricerca all’istituto di ricerche per lo sviluppo (Ird) che però non ha partecipato allo studio.

Chiamata Bioshift questa base dati ad accesso libero contiene più di 30 mila osservazioni di spostamenti di specie di 258 studi pubblicati nei giornali scientifici e che coprono più di due secoli di storia.