il Giornale, 20 maggio 2020
Affittare rende il 4%. Ma con piscina e wi-fi
L’Italia è un Paese ad alta vocazione turistica. Non stupisce dunque che, con l’arrivo di portali come Airbnb per l’affitto a breve di appartamenti e camere ammobiliate, molti abbiano pensato di investire nel mattone. Anzi moltissimi visto che Airbnb ha 459mila soluzioni abitative in Italia sul suo portale. Si potrebbe pensare che, con la pandemia, tutto si sia fermato, invece non è così. «Abbiamo prenotazioni sopratutto per luglio e agosto – ha spiegato Giacomo Trovato responsabile di Airbnb per l’Italia e il Sud Europa – certo mancano gli stranieri e le abitudini sono molto cambiate. La richiesta di soggiorno è a lungo termine, almeno una settimana ma il più delle volte è 30 giorni e la parola più gettonata non è più wi-fi ma «casa con piscina». Una buona fetta di clientela – aggiunge Trovato – ha inoltre chiesto abitazioni nel verde con affitti sopra le 4 settimane per cercare di far coincidere villeggiatura e smartworking.
Ovviamente si tratta sempre di una clientela «alto spendente». E quindi, a tenere vivo il mercato degli affitti, sono le abitazioni di pregio, meglio se con piscina. Alla fatidica domanda, conviene comperare una seconda casa al mare o ai monti per affittare? La risposta è positiva, ma solo se si può comperare qualcosa di particolare: accesso diretto al mare o al lago, piscina o grande comodità per arrivare agli impianti sciistici. Secondo gli esperti in questo caso il rendimento può arrivare al 3-4%. Anche in una estate come questa senza clientela straniera. Secondo Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, quest’anno sta tornando di moda la seconda casa. «Al momento – ha spiegato- dato che non si può uscire dalla regione, le compravendite sono ferme, ma gli affitti, specie in montagna stanno vivendo un buon momento».
Un’altra questione sono le città d’arte. Firenze, Venezia, Roma e ovviamente Milano. Qui gli appartamenti in affitto breve, remunerativi, forse anche sopra il 4%, sopratutto se si trovano nei centri storici, sono migliaia. Al momento il mercato è fermo ma nel lungo periodo, se la crisi persiste, ci potranno anche essere delle diminuzioni di prezzi che comunque, pur con assestamenti, non sono ancora tornati a livello pre-2008, anno della crisi finanziaria dei mutui subprime. Quanto agli affitti per le vacanze, Stefano Bettanini di Property Management Italia, ossia l’associazione che rappresenta gli operatori professionisti degli affitti turistici (che fanno anche da sostituto d’imposta nei confronti dei proprietari e si accollano le tasse di soggiorno), lamenta che per gli affitti turistici il governo non abbia previsto incentivi. «Non è giusto pensare soltanto agli alberghi – ha detto – noi siamo in grado di ripartire subito, in maniera efficiente e garantendo ampi standard di sanificazione. Chi vuole andare in vacanza può trovare nell’appartamento una soluzione molto valida dato che può cucinare, avere spazi esterni privati, piscine e discese a mare. Chi viene in vacanza da noi però non potrà beneficiare del voucher vacanze non è corretto fare discriminazioni anche perchè noi le tasse le paghiamo». Tutti ovviamente aspettano la ripresa.
Sopratutto i proprietari delle seconde case che il 16 giugno dovranno versare l’Imu, la supertassa comunale sugli immobili che, molto spesso, i comuni hanno portato al massimo dell’aliquota e, ovviamente anche la Tari, la tassa rifiuti, anche questa calcolata tutto l’anno e non solo nei mesi di permanenza. Per rivedere un ampio flusso di soggiorni ci vorrà un po’ più di un anno, secondo Airbnb, che l’anno scorso aveva fatto segnare, a livello mondiale, 500 milioni di pernottamenti nelle strutture pubblicizzate sul suo portale. «Ce la faremo – spiega Trovato – Airbnb sta mettendo a punto un piano a sostegno dei partner. E poi siamo nati proprio nel 2008, l’anno della crisi».