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 2020  maggio 24 Domenica calendario

L’ostaggio segreto sparito da 6 anni

È l’ostaggio segreto. Segreto perché nessuno ne ha mai rivendicato ufficialmente il sequestro. Un mistero attorno ad un personaggio non comune: Paul Edwin Overby, americano, giornalista freelance ormai settantenne, con una vita avventurosa alle spalle.
Di lui si sono perse le tracce alla metà di maggio del 2014 quando ha lasciato la città afghana di Khost diretto in Pakistan. In mente un progetto ambizioso quanto rischioso. Un’intervista con Sirajuddin Haqqani, capo dell’omonimo network, una delle componenti più radicali del fronte jihadista.
Overby, negli anni 80, è stato al fianco dei mujaheddin afghani, ha imparato il pashtun e studiato il Corano, si veste come i locali e, su molte cose, la pensa esattamente come loro. Era ed è contrario alla presenza di qualsiasi forza straniera. Un’idea portata avanti con decisione anche dopo l’arrivo delle truppe occidentali in seguito alla sconfitta dei talebani. Infatti si era messo in testa di trovare bin Laden, non solo per intervistarlo ma anche per esporgli la sua visione. Se qui non c’è Osama – diceva – non ci saranno neppure gli Stati Uniti. Dunque tutti via lasciando la terra agli afghani. Un sogno affogato nel conflitto più lungo, con bombardamenti, attacchi suicidi, raid, vittime e offensive senza fine.
E infatti il reporter per la sua ultima missione si è trovato in una zona resa ancora più instabile da una grande operazione delle unità pachistane, un intervento lanciato nella primavera di 6 anni fa contro i rifugi dei militanti. Overby è rimasto coinvolto? Ha perso la vita? O è nelle mani di qualche gruppo? Lo hanno scambiato per una spia? 
La fazione Haqqani ha negato qualsiasi responsabilità, così come altri nuclei talebani. Una vicenda avvolta per lungo tempo dal silenzio. La moglie rivelerà in modo pubblico il rapimento solo nel gennaio 2017 lanciando un appello per avere informazioni. Una mossa seguita, l’anno seguente, da quella del Fbi con la ricompensa di un milione di dollari per chiunque darà informazioni utili. Offerta rinnovata pochi giorni fa, nell’anniversario della sparizione, sperando di ottenere un segnale. 
Mentre c’è chi pensa ad un finale cruento un altro ex ostaggio, David Rhode, ha sostenuto a marzo del 2019 che il freelance potrebbe essere ancora in vita, prigioniero dei guerriglieri. È strano, però, che non abbiano fatto emergere qualche condizione di scambio, a meno che non sia oggetto di un negoziato riservato. Un canale che potrebbe riguardare un secondo cittadino statunitense, Mark Frerichs, catturato – pare – dagli Haqqani alla fine di gennaio.
Alcuni congressisti Usa hanno chiesto alla Casa Bianca di mettere sul tavolo del negoziato con gli insorti il dramma dei due missing, incalzando la controparte. Tanto più che l’accordo finale prevede la partenza delle truppe straniere da Kabul, ciò che Paul Overby ha sempre auspicato.