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 2020  maggio 22 Venerdì calendario

Oro, il Venezuela fa causa alla Bank of England

Il Venezuela contro la Bank of England. Finisce in tribunale la disputa sull’oro di Caracas, che la banca centrale di Sua Maestà rifiuta di restituire. Il regime di Nicolas Maduro stavolta reclama i lingotti per finanziare la lotta al coronavirus: motivi umanitari, che dovrebbero consentire di schivare le sanzioni. Ma per l’ennesima volta si è visto opporre un diniego. Di qui la decisione di rivolgersi all’Alta corte di Londra. 
Nel ricorso, depositato il 14 maggio, la Banca centrale del Venezuela chiede di vedersi riconosciuto il diritto a vendere lingotti per 930 milioni di euro, circa 16 tonnellate di oro ai corsi attuali, dunque la metà delle riserve che Caracas da anni cerca di rimpatriare dalla Gran Bretagna (le precedenti richieste riguardavano 31 tonnellate di oro). Il ricavato stavolta verrebbe girato direttamente al Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite, l’Unctad. «È una questione di assoluta urgenza», si legge nei documenti trasmessi ai giudici. «Puntando i piedi la Bank of England intralcia gravemente gli sforzi del Venezuela e dell’Onu per combattere il Covid-19 nel Paese», ha sottolineato uno dei legali di Caracas, Sarosh Zaiwalla, che in Gran Bretagna aveva già vinto un ricorso della banca iraniana Mellat, per sanzioni che l’avevano colpita ingiustamente nel 2009.
Il Venezuela di recente si è già visto rifiutare un prestito di 5 miliardi di dolari dal Fondo monetario internazionale, che voleva destinare proprio alla lotta contro il coronavirus: un’emergenza nell’emergenza per un Paese che versa in condizioni economiche sempre più disperate, al punto da soffrire di carenze alimentari. La povertà estrema complica le misure di prevenzione del contagio, mancano medicine e attrezzature sanitarie di ogni genere e in alcuni ospedali non c’è neppure l’acqua corrente.
L’Onu ha indicato il Venezuela come uno dei Paesi oggi più vulnerabili e l’Undp ha confermato alla Reuters di aver avuto contatti «recenti» con emissari di Caracas. Oggetto dei colloqui: «esplorare meccanismi per combattere la pandemia da Covid-19 attraverso l’impiego di risorse che la banca centrale detiene presso istituzioni straniere».
La Bank of England preferisce non commentare la vicenda. Ma evidentemente non è convinta della buona fede di Caracas. Oppure teme che restituire i lingotti – anche per finanziare spese sanitarie sotto l’egida dell’Onu – possa costituire una violazione delle sanzioni internazionali. La Gran Bretagna (come molti altri Paesi nel mondo) non riconosce la legittimità delle elezioni del 2018, che hanno riconfermato Maduro alla guida del Venezuela. 
Per fronteggiare il collasso dell’economia – aggravato non solo dalle sanzioni ma anche dal crollo delle quotazioni del petrolio – Caracas ha già venduto gran parte delle riserve auree: aveva circa 360 tonnellate di oro fino al 2014, a fine 2019 erano ridotte a 161 secondo il World Gold Council.