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 2020  maggio 21 Giovedì calendario

Periscopio

Mi fido di Ursula von der Leyen. E parlo per conoscenza diretta. È seria, indipendente, molto ben strutturata, disposta a imparare. Giovanni di Lorenzo, direttore di Die Zeit (Stefano Lorenzetto). Corsera.
L’autismo, dice lo psicologo Lucio Moderato, non è una malattia, è un disturbo dello sviluppo cognitivo. Ed è una condizione genetica, come nascere senza braccia o con le gambe corte. È insensato dire: ti guarisco. È giusto dire: faccio di tutto perché tu possa vivere ugualmente, migliorare anche di molto non solo la tua qualità della vita, anche quella della tua famiglia. È un processo abilitativo-esistenziale. Delle terapie cognitivo-comportamentali io sono al tempo stesso professionista e utente (ride). Michele Serra. il venerdì.

Con l’avanzare dell’età si diventa più cattivi. Viviamo nell’ipocrisia da secoli. Il vecchietto buono è una vipera che, in realtà, vorrebbe vedere tutti morti attorno a sé tranne lui. Noi anziani siamo cattivi perché non abbiamo più vita. Siamo qua, ma senza vita. Dobbiamo essere anche buoni? È impossibile. La bontà dei vecchietti è un’invenzione. Facciamo finta, è ovvio, ma sotto sotto siamo crudelissimi. Almeno io – eh – e le mie amiche. Ci svegliamo alla mattina, ci telefoniamo e ci diciamo come prima cosa: di chi parliamo male oggi? Natalia Aspesi, giornalista (Giuseppe Fantasia). Huffington Post.

La Germania ha paura della guerra, paura della scienza, paura del progresso, paura dello Stato tentacolare e paura del «sistema», perdita di fiducia nei meccanismi regolatori della democrazia politica: il dubbio sui fondamenti della nostra civiltà sono estremamente diffusi. Brigitte Sauzay, Le vertige allemand, La vertigine tedesca. Olivier Orban, 1985.

Per ben cogliere la reale rappresentazione delle cose a livello geopolitico globale, bisogna far girare di fronte a sé un mappamondo. In questo modo si prede subito coscienza dello straordinario isolamento geografico degli Stati Uniti: il centro politico del mondo è, in realtà, lontano dal mondo. Emmanuel Todd, Après l’empire, Dopo l’impero. Gallimard, 2002.

Mio zio Mario De Bernardi fu un grande pilota militare durante la seconda guerra mondiale. Tentò di tirare fuori da quel che era ridotta l’aviazione italiana qualche rottame con i quali si esibiva nella sua bravura di progettista, acrobata e collaudatore. Riuscì a progettare e a far volare una coppia di monoplani da turismo. Sognava di rimettere nel cielo una nuova modesta Italia. Fu ucciso di gioia, molti anni più tardi, il giorno di presentare a una piccola folla la sua conquista che rimase intatta, a terra, il motore ben avviato mentre l’aviatore, mio zio appunto, dopo anni di fatica, chinava la sua testa, ucciso da un infarto, su comandi ormai inutili. Piero Buscaroli, Una nazione in coma. Minerva edizioni, 2013.

Ho scritto Porci con le ali con Marco Lombardo Radice. Un libro, questo, che ha cambiato la mia vita, ne pago il prezzo ancora adesso. È nato come operazione di politica culturale da parte di un gruppo di giovani che si riconoscevano nella rivista Il pane e le rose, che fondai a Milano ventenne. Avevamo fatto un’inchiesta sul rapporto dei ragazzi del liceo con la sessualità, noi eravamo ventenni, e abbiamo scoperto che c’erano ancora confusione, stereotipi e angoscia. Così abbiamo deciso di realizzare un pamphlet di liberazione sessuale per trasformare questi bisbigli spaventati in terreno di discussione politica. Lidia Ravera, scrittrice (Arianna Finos). la Repubblica.

Non ho simpatia per chi concepisce il volontariato umanitario solo in posti esotici. C’è molto bisogno di volontariato anche qui, meno emozionante, ma molto più utile. E poi, quello che non capisco, è perché sequestrino i beni ai rapiti in patria, per il sacrosanto motivo di bloccare questo commercio (e infatti è finita la stagione dei rapimenti) e poi bisogna pagare fior di milioni per una cretina autoriferita che va volontariamente a rischiare la pelle. Che ognuno si assuma le proprie responsabilità e lo Stato paghi solo per il rilascio di chi in quei paesi deve andare per incarico ufficiale. Marina Montolivo Poletti. Alle 5 della sera.

«Il diavolo si è concesso il lusso di un papa diabolico. Un pazzo che sta mettendo sottosopra venti secoli di storia. Siamo sopravvissuti ai mea culpa di Wojtyla, perché era un grande Pontefice, solido, ancorato a quella roccia di Ratzinger. Ma questo…». «Questo?». «I seminari sono vuoti. I pochi che ancora vogliono farsi preti sono tutti froci. Le chiese sono vuote. I fedeli sono confusi… Ma questo non lo puoi scrivere». Aldo Cazzullo, Fabrizio Roncone, Peccati immortali. Mondadori, 2019.

Scrivo senza pensarci, senza vedermi. Per caso. Scrivere non è mai per me qualcosa di definitivo. Penso sempre a come migliorare un verso. E non mi piace il gesto di prendere il foglio, non mi piace vedermi o esser visto in quella condizione. Voglio sottrarmi allo sciocco slancio dell’ispirazione. Eugenio De Signoribus, poeta (Antonio Gnoli). la Repubblica.

Nell’apertura dei pacchi di libri che andavo a ritirare alla posta centrale a Torino, mentre mio padre fremeva alla vista di un libro, ad esempio la prima edizione del Malthus sulla popolazione, del 1798, io, quando i pacchi contenevano novità librarie, ero affascinato dall’odore della carta fresca di stampa. Giulio Einaudi, Frammenti di memoria. Rizzoli, 1988.

Avevo un amico, più anziano di me e ormai passato a miglior vita, che non era riuscito a dimenticare la passione per le belle donne nemmeno in quella fase della vita che abitualmente dedichiamo a solitarie passeggiate nei giardini o a prenderci cura dei carissimi nipotini. Gli chiesi una volta se mai si fosse trovato in difficoltà, dato che presumibilmente, alla sua età, poteva non essere in grado di rispondere in ogni momento alla bisogna. «Mai – mi rispose – perché se capita, ho un metodo infallibile: la butto in politica». Nicola Cariglia. Pensalibero.it.

L’utilizzo di una donna per farsi fare un figlio da portarle via è una storia vecchia come il cucco. La letteratura è piena di signorotti che ingravidano contadinelle e servette per avere un bebé che la moglie non gli può dare. Una su tre novelle di Luigi Pirandello, tra Girgenti e le Madonie, racconta gli espedienti usati per ingannare amici e vicini quando appare un bimbo nella famiglia sterile. Si improvvisa un viaggio all’estero e poi, dando a intendere che è stata l’aria d’oltremare, la coppia torna col pargolo. Frutto, in realtà, delle attenzioni del marito per una semianalfabeta della sua masseria, liquidata con quattro soldi e altrettante minacce dopo avergli sfornato un figlio che non vedrà più. Giancarlo Perna. LaVerità.

Quanti mariti fedeli s’illudono di essere ricambiati. Roberto Gervaso. Il Giornale.