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 2020  maggio 21 Giovedì calendario

I dati sui tamponi smentiscono Trump

Trump sostiene che gli Stati Uniti stanno facendo più test di ogni altro Paese al mondo. Secondo l’agenzia federale Centers for Disease Control il 19 maggio erano stati effettuati in Usa 12,6 milioni di tamponi. Un numero enorme che però va rapportato a una popolazione di 320 milioni. Un grafico elaborato da  Our World in Data, una pubblicazione scientifica della Oxford University, mostra, infatti, una realtà molto diversa da quella sbandierata dalla Casa Bianca. 
A condurre la classifica è l’Islanda che ha testato 167,46 persone ogni mille. Seguono, ben lontane, la Danimarca con 69,44 tamponi, Israele con 57,65, l’Estonia con 58,85, l’Italia con 51,35, la Russia con 50,38. Gli Stati Uniti si piazzano solo al 15simo posto con 35,75 tamponi effettuati. Il che significa, più o meno, che soltanto un cittadino ogni 30 è stato controllato. 
È vero che, recentemente, in America sono stati fatti dai 300 ai 400 mila test al giorno. Ma Ashish Jha, il direttore dell’Harvard Global Health Institute, qualche giorno fa, ha dichiarato durante un congresso sul coronavirus che ne «servirebbero almeno 900 mila ogni 24 ore per poter uscire dal lockdown in modo sicuro». «Stiamo facendo solo un terzo di quello che è necessario» ha concluso. 
Quando parla della pandemia da Covid-19 il presidente americano sembra non azzeccarne una. Il 12 maggio ha twittato: «Abbiamo fatto più test noi che tutti gli altri Paesi messi insieme». Una dichiarazione che, come le altre, non regge alla prova dei dati. Se è vero che gli Stati Uniti hanno eseguito più tamponi in totale di qualsiasi altra nazione, perdono subito il primato se si mettono insieme, per esempio, i numeri di Germania, Russia e Gran Bretagna. 
Un’altra affermazione priva di fondamento è quella della superiorità dei test utilizzati negli Usa. «Abbiamo fatto milioni di tamponi della più alta qualità» ha detto il presidente, aggiungendo, in un’altra occasione che «i nostri test sono molto meglio degli altri. Quindi quel numero di contagi lo vedo come una medaglia al valore». Eppure per la Foundation for Innovative New Diagnostic, una società che ha sede in Svizzera e valuta la qualità delle analisi in modo indipendente, l’accuratezza dei test con gli antigeni tende ad essere simile in tutto il mondo. Nessuna medaglia, dunque. 
The Donald aveva anche sostenuto di aver «ereditato» un lotto di tamponi difettosi: «All’inizio avevamo test vecchi che non funzionavano, erano veramente obsoleti» aveva detto. In effetti in un primo momento i risultati di una prima tornata erano falsati ma era stata proprio l’amministrazioneTrump a farli circolare lo scorso febbraio. 
Non è neanche vero che gli Stati Uniti abbiano il maggior numero di morti, oltre 92 mila di cui 1.500 nella sola giornata di martedì. Anche in questo caso se si va oltre ai numeri assoluti e si guardano i dati in percentuale riportati dalla Johns Hopkins Universityl’America è ottava dopo Belgio, Francia, Italia, Regno Unito, Spagna, Canada e Brasile.