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 2020  maggio 20 Mercoledì calendario

Il virus è meno aggressivo? Domande e risposte

1Il virus si spegnerà?
«I virus si comportano da virus e, per definizione, vanno incontro a mutazioni. Il SARS-CoV-2 lo ha già fatto passando dal pipistrello a un’altra specie. Quindi prima o poi dovremmo assistere ad un’attenuazione. Fino ad allora dobbiamo proteggerci, senza avere paura», è l’ottimismo di Massimo Ciccozzi, epidemiologo molecolare del Campus Biomedico. Per sua natura anche «questo agente infettivo non ha interesse a uccidere l’uomo, altrimenti perderebbe la possibilità di replicarsi. Gli conviene invece adattarsi all’ospite e cercare di convivere più o meno pacificamente con lui. Forse qualche compromesso potrebbe già averlo trovato. Se però adesso abbiamo la percezione del suo indebolimento è soltanto grazie agli effetti del lockdownche ne ha rallentato la circolazione».
2Abbiamo prove che abbia perso vigore?
«Non ci sono prove scientifiche. I dati sul sequenziamento di decine di migliaia di coronavirus isolati in tutte le parti del mondo non indicano nessuna mutazione significativa collegabile a minore infettività», esclude Sergio Abrignani, immunologo dell’università di Milano. «I virus non decidono di diventare meno aggressivi di punto in bianco e per ogni forma di adattamento la mutazione è necessaria. Il corso dell’epidemia è stato cambiato dai lodevoli comportamenti dei cittadini. E poi dei medici che in due mesi hanno imparato a gestire un’infezione completamente nuova di cui non si sapeva nulla. All’inizio la malattia nelle forme gravi veniva trattata come polmonite interstiziale, poi si è capito che colpiva altri organi».
3Fra le terapie, quale può aver dato la svolta?
«Nessuna terapia è efficace al 100% e non ce ne sono di specifiche per questa infezione. Le cure sono combinazioni di più farmaci». Flora Peyvandi, del Policlinico universitario di Milano, esperta di emostasi e trombosi, pone l’accento sull’importanza dell’eparina, un anticoagulante: «In uno studio appena terminato dimostriamo che la mortalità è decisamente scesa con la somministrazione di alte dosi nei pazienti con piccoli trombi nei polmoni causati dal virus. Sono certa che il puzzle terapeutico sarà completato nel tempo e saremo in grado di salvare molte più vite».
4Il caldo può fermarlo?
Un articolo pubblicato sulla rivista Science da ricercatori dell’università di Princeton sembra smentire l’ipotesi. Le alte temperature e l’umidità sono poco efficaci nel contrastare il virus se la maggior parte della popolazione è suscettibile al contagio. In Italia, in base a studi frammentari compiuti da diverse Regioni con i test sierologici (quelli che rilevano la presenza di anticorpi, dunque di una risposta dell’organismo all’infezione) appena il 5-10% degli italiani ha avuto la malattia con sintomi lievi. I ricercatori statunitensi si sono serviti di modelli epidemiologici per concludere che «anche nelle città tropicali le cui condizioni climatiche dovrebbero ostacolare la trasmissione, la crescita dell’epidemia resta significativa».
5Perché si dice che l’estate sia favorevole al calo della circolazione del virus?
Dipende in gran parte dalle diverse abitudini di vita. Si trascorre la maggior parte del tempo all’aria aperta, nei luoghi chiusi le finestre possono restare spalancate grazie alle temperatura esterne meno rigide. Tra i consigli di prevenzione, oltre all’uso di mascherine e al rispetto del distanziamento, si raccomanda di arieggiare le stanze e limitare l’uso dei condizionatori anche per evitare infreddature che potrebbero far sospettare di avere il Covid. Nei mesi caldi poi anche il banale raffreddore va in vacanza, dunque si starnutisce e tossisce poco e il passaggio per via aerea dei virus respiratori si riduce.
6I pazienti positivi dopo la guarigione sono contagiosi?
No, secondo una comunicazione dei centri coreani per il controllo delle malattie infettive. Se confermata sarebbe un’ottima notizia. Oggi i pazienti guariti, senza sintomi, restano positivi al tampone anche per settimane e non possono rientrare in attività fin quando si negativizzano.