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 2020  maggio 20 Mercoledì calendario

Valentino Rossi: «Ciao divano ora si corre»

«È stata dura per tutti, per qualcuno molto di più. Ma dobbiamo continuare a lottare. Comportandoci bene, rispettando le regole: in particolare adesso che si allentano le restrizioni e allora ci vuole maggiore attenzione. Perché questa brutta storia deve finire prima possibile. E speriamo che nel frattempo il virus non torni a incazzarsi». Valentino Rossi non si fa la barba da 2 mesi, probabilmente per pigrizia. ‘Sembra Wolverine’, ride la fidanzata, Francesca Sofia Novello. Il Doc si raderà nei prossimi giorni - promesso - prima di scendere di nuovo in pista a Misano coi ragazzi dell’Academy. Meglio non rivelare la data: giovedì scorso qualcuno aveva messo in giro la voce (fasulla) che avrebbe provato e la polizia era stata costretta ad intervenire per disperdere un assembramento di tifosi all’ingresso del circuito. «Questa volta si riparte sul serio». Felice come un bambino. «Anche se la quarantena un po’ mi mancherà: stare a casa, mangiare, dormire, ciondolare… mi ci stavo abituando volentieri». A 41 anni e 9 titoli iridati, non vede l’ora di tornare in sella. Per il suo 24° mondiale. «Sarà un campionato a metà, con una decina di gare appena. Però è sempre meglio che non correre per niente». Gli scade il contratto con Yamaha, continuerà ancora per una stagione nel team Petronas? Tutto suggerisce di sì. Ma gli amici più fidati gli credono, quando confessa loro di non avere ancora deciso e tantomeno preso contatti. La MotoGp potrebbe ripartire il 19 luglio da Jerez. Se ottiene i permessi, Carmelo Ezpeleta punta a organizzare un paio di gp andalusi e altrettanti a Misano. Poi ancora Spagna, forse Austria.

Avanti tutta, pure se salta fuori un positivo al coronavirus.
«È una situazione molto strana. Non possiamo sapere esattamente cosa succederà, ma secondo me le gare alla fine si faranno. Perché vogliamo correre. È in gioco il futuro del nostro sport».
Non è solo una questione sportiva.
«No. È importante per tutti. Per i piloti, certo. Però anche per i team, le persone impiegate nel paddock. Gli sponsor. C’è tanta gente che lavora, e che ha bisogno di tornare a farlo al più presto. Quest’anno sarà fondamentale correre delle gare. Io spero che a fine luglio si possa tornare in pista».
Comunque vada, non sarà più la stessa cosa.
«Sarà un’esperienza molto, molto particolare. Tornare così, che stranezza. All’inizio in programma c’erano 20 gp, con la novità della Finlandia: ora spero si arrivi a una decina. E poi, il fine-settimana sarà un’altra cosa. Niente pubblico, ma ci pensate? Tutto diverso. Dovremo essere molto prudenti, non perdere mai l’attenzione fuori pista e rispettare le regole: indossare le mascherine, mantenere le distanze anche se siamo nel paddock».
Il paddock del motomondiale, una grande famiglia allargata abituata a vivere di abbracci e pacche sulle spalle.
«Non sarà facile, ma è comunque meglio che non correre!».
Quanto le è mancato?
«Da morire. Salire in moto ed allenarmi era la cosa che desideravo di più. Abbiamo ripreso qualche giorno fa al Ranch di Tavullia – tornarci è stato emozionante come la prima volta, poi il cross: bello e molto importante, nella prospettiva di un vero ritorno in pista».
Lei, suo fratello Luca ‘Maro’ Marini e Franco Morbidelli. Che trio. Seguiti costantemente da un medico. Dalla prossima settimana si torna in gruppo, con tutti e 8 i ragazzi dell’Academy: la tabella degli allenamenti è già pronta. E il sabato, di nuovo la tradizionale sfida al Ranch.
«Un ritorno – quasi – alla normalità. Poco alla volta. C’è tanto entusiasmo, però ci vuole prudenza. La verità? Mi mancava molto uscire di casa, vedere i miei amici, andare a cena. Godermi la primavera. Quasi sentivo persino il bisogno di tornare in palestra. Ho detto: quasi! (e ride)».
Dicono che in casa – con mamma Stefania e Francesca Sofia, che da qualche giorno è tornata a Milano abbia fatto tutti i giorni tapis roulant e cyclette, un po’ di pesi: insomma, asciutto e tonico come un ragazzino. Non c’era il rischio di farsi inghiottire dal divano?
«A Uccio e agli altri amici lo dico in continuazione: questa quarantena ci mancherà. Stare a casa, mangiare, dormire, non fare niente… sono cose alle quasi ci si abitua. E non è mica male! (ride) Ovviamente speravo di ripartire prima possibile, però la quarantena mi ha fatto apprezzare tante belle cose».
Allora non è che a novembre si ritira?
«Scade il mio contratto con la Yamaha, che per il 2021 ha scommesso su Viñales e Quartararo: un po’ me l’aspettavo, non è stata una sorpresa. Ma il mio rapporto con Yamaha va al di là di questo: ci siamo dati tanto vicendevolmente, mi fa piacere che siano pronti a darmi una moto ufficiale anche la prossima stagione. Quando lascerò, la MotoGP mi mancherà tanto: ho sempre fatto il pilota. Però vale la pena continuare solo se vai forte. Devo fare risultato, salire sul podio».
Nel 2019 è successo 2 volte. Un po’ poche, per uno che ha vinto 115 gare e in 234 occasioni è finito tra i primi 3.
«Nel 2019 le cose non sono sempre andate come dovevano. Per provare a restare al top, in tutti gli sport ma soprattutto nel mio, devi lavorare al massimo. Ogni giorno. Soprattutto quando non sei più molto giovane. Puoi farlo se hai ancora motivazioni, e gioia di correre: il risultato è l’aspetto più importante. Il mio primo obiettivo è di continuare a correre nel 2021».
Appunto. Chi le sta vicino, scommette che la vedremo ancora in pista tra un anno. Ma assicura che non ci sono stati contatti ufficiali con Petronas.
«Vediamo come andrà questa strana stagione. Per il momento penso solo a correre la prima gara del 2020».
L’altro giorno è salito sul podio a Misano, dietro ai fratelli Marquez: parliamo di e-sports, era il 3° appuntamento con un gp virtuale. Ma è vero che – dopo aver chiuso solo 7° la prima gara – si è allenato alla playstation come un pazzo?
«Io mi diverto solo se sono competitivo. E sono pronto a fare di tutto, per divertirmi».
Italica Grondona, la sua tifosa genovese di 102 anni guarita dal Coronavirus, in questi giorni è tornata in ospedale per un controllo. Le ho appena telefonato, mi ha detto: “Quando esco, vado a trovare il mio Valentino”.
«Quelladonnaèunfenomeno,intuttii sensi.Anchedisimpatia.Siamodueche nonsiarrendono,maleièdecisamente piùingambadime.Mipiacerebbeche venisseavedereunagara».
Sono stati mesi difficili, cosa le piacerebbe dire agli italiani?
«Abbiamo vissuto una situazione che nessuno si aspettava. È stata dura per tutti. Per qualcuno meno, per altri molto di più perché c’è chi ha avuto situazioni difficili da gestire. Però bisogna tenere duro, e reagire. Per certo, adesso più che mai bisogna comportarsi bene e rispettare le regole: anche dopo questo allentamento, perché è importante che finisca tutto. Il prima possibile».