ItaliaOggi, 20 maggio 2020
Storia del borgo Lacoste comprato da Pierre Cardin
I fatti si sono svolti negli anni 2000, nel cuore del parco naturale del Luberon, in Francia, e riguardano il villaggio Lacoste (430 abitanti nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra). Il borgo medievale fu praticamente confiscato ai propri abitanti dallo stilista Pierre Cardin, in veste di mecenate, che voleva farne una sorta di Saint-Tropez locale della cultura. Ma, da allora, invece, sta morendo lo storico villaggo che è stato meta per lungo tempo di artisti come Picasso, Man Ray, scultori, poeti, coreografi, autori e creatori provenienti da tutto il mondo che qui venivano per incontrarsi e discutere nei giardini e sotto le mura del castello, in rovina, appartenuto nel XVIII secolo al marchese de Sade.
Nel borgo si respirava un vento di grande libertà. Nel 2001 Pierre Cardin decise di acquistarlo e di restaurarlo. Voleva ospitare nel borgo antico anche un festival della lirica. Tutti contenti nel villaggio, ma poi, lo stilista miliardario ha cominciato a comprare le case del borgo finendo per possederne 45, una decina di negozi e quaranta ettari di terreno che ha lasciato liberi e incolti. Ha sempre rifiutato di affittare e di dare in gestione, secondo quanto ha riportato Le Monde. Così, senza i suoi caffé, parte dei negozi e degli abitanti (che avevano venduto) il borgo è diventato un villaggio-museo. E ha perso vita. La storia è diventata un film che è una testimonianza militante contro la confisca del villaggio da parte di una sola persona che con il potere dei soldi l’ha tolto in parte ai propri abitanti e questo nuoce all’interesse generale. Davanti alla cinepresa anche Pierre Cardin. Si intitola Cyril contre Goliath il documentario francese di Thomas Bornot, scritto da Cyril Montana che ha passato gran parte della propria infanzia e adolescenza proprio a Lacoste. Il film non è uscito nelle sale per il lockdown causato dalla pandemia di Covid-19. In attesa, è proposto sulla piattaforma Le vingtcinquième heure.