Anteprima, 18 maggio 2020
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Biografia di Ezio Bosso
Ezio Bosso (1971-2020). Pianista. Compositore. Direttore d’orchestra. Dal 2011 era affetto da una malattia neurodegenerativa. Divenne noto al grande pubblico grazie all’esibizione a Sanremo nel 2016. Ha continuato a suonare il pianoforte fino al 2019, quando la malattia aveva compromesso l’uso delle mani. «Cresce a San Donato, zona popolare di Torino, a quattro anni già solfeggia e ha esperienze a volte dolorose di sinestesia, i suoni si manifestano in lui come immagini e colore, e viceversa. Si iscrive al Conservatorio, ma dopo qualche anno sceglie di lasciare un mondo che giudica classista: “Sognavo di dirigere, mi facevano studiare contrabbasso, almeno trovi lavoro, mi dicevano”. Studia a Vienna, suona con molte orchestre in tutto il mondo, compone per il cinema (Io non ho paura, 2003), per il balletto, sinfonie. Vive a Londra perché “in Italia mi considerano un autore di colonne sonore e basta”, è segnato da Philip Glass e dal minimalismo, “che è ricerca dell’essenza, non scarsità di mezzi espressivi”. Poi c’è il secondo Bosso, quello che ha riconquistato la musica, che nel 2015 pubblica The 12th Room, un cd doppio che mette insieme composizioni di Chopin, Bach, Cage con altre sue (tra queste, quella di Sanremo, Following a Bird) per raccontare le dodici stanze della vita: giunti all’ultima, si ricomincia dalla prima» [Negri, Sta]. Ha diretto numerose orchestre, tra cui la London Symphony, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli. Dal 2017 al 2018 è stato direttore stabile del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. È morto a Bologna, nella sua casa al piano terra, perfetta per la carrozzina, in pieno centro storico. La causa, ha comunicato la famiglia, è «il degenerare delle patologie che lo affliggevano da anni».