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 2020  maggio 19 Martedì calendario

Privatizzare la tv in Germania?

Presto avrei dovuto pagare 86 cent in più al mese per l’abbonamento alla Tv. Dovrei arrabbiarmi? Non bastano a prendere un caffè al bar, cosa poi quasi impossibile in Germania al bancone, né a pagare un biglietto per una corsa breve in metro, tre fermate, a Berlino (un euro e 90). Però i tedeschi stanno attenti ai centesimi, nessuno rinuncia alle monetine di resto, né il negoziante per non perdere tempo arrotonda a tuo favore. Ma forse il coronavirus almeno mi eviterà questo sacrificio economico. Perché aumentare le tasse? si protesta. L’aumento equivale a centinaia di milioni all’anno. Si dovrebbe piuttosto pensare a tagliare il numero dei direttori televisivi, che sono numerosi, non sempre efficienti, e troppo ben pagati, suggerisce Focus, che è un settimanale conservatore.Per giustificare l’aumento, si spiega che in fondo l’Ard e lo Zdf, i due canali pubblici, non aumentano la bolletta dal lontano 2009, anzi cinque anni fa l’hanno addirittura ribassata di 48 cent a 17,50 al mese, 210 all’anno. Pochi centesimi a testa si trasformano in una montagna di euro per le emittenti pubbliche, che già si spartiscono otto miliardi all’anno, più del bilancio del ministero dell’agricoltura, o quello dell’economia. Senza dimenticare la pubblicità. Ma già si risponde alle protesta: se con la scusa del virus, non ci darete l’aumento, saremo costretti a ridurre le produzioni. Meno nuovi gialli, non si potrà continuare a trasmettere uno nuovo ogni settimana. Un ricatto, e gli utenti si dovranno accontentare di repliche.

Quelli della Tv, secondo gli utenti, guadagnano troppo, giornalisti e funzionari, anche se sono molto lontani dai loro colleghi italiani. Fabio Fazio distanzia perfino la Cancelliera. Frau Angela arriva a 28.500 euro al mese, circa 350 mila all’anno, e deve pagarci in parte le tasse. E si chiede di privatizzare la Tv pubblica. Il controllo dei partiti non è paragonabile a quello di casa nostra. Nel consiglio direttivo della Tv pubblica sono presenti tutte le parti sociali, non solo i partiti, anche le chiese, i sindacati. Inoltre, la Germania è uno Stato federale, i direttori delle emittenti dei diversi Länder vengono scelti logicamente anche in base ai governi locali, ma i programmi sono tramessi su tutto il territorio nazionale, a parte i notiziari regionali. Rinunciare al controllo della Tv per i partiti non sarebbe una catastrofe.

Al canone non si sfugge: chiunque abiti in un appartamento o in una villa, deve pagare il canone. Anche per una capanna nei boschi senza antenna. Impossibile che nel XXI secolo qualcuno viva senza radio o Tv, e le trasmissioni comunque si ricevono via streaming anche sul computer. Ancora peggio che l’Italia, dove il canone viene aggiunto alla bolletta della luce. In fondo, se in un rifugio in montagna mi accontento del lume a petrolio, sarei esente. In Germania non pagano i pensionati al minimo, in base al principio che ormai la Tv assicura un Grundversorgung, fornisce beni sociali irrinunciabili. Infatti, il canone è gratis per quanti sopravvivono con l’Hartz IV, l’assegno che corrisponde al minimo vitale, 416 euro al mese, più la casa e tutte le spese connesse. E chi ha un handicap può chiedere uno sconto, e versare 5 euro e 83.

La domanda è quale sarebbe il bene primario fornito da Ard e Zdf? Non solo l’informazione, spiegano i sociologi in aiuto ai politici. Noi, il popolo, abbiamo bisogno anche delle partite di calcio, somministrate con parsimonia, perché costano troppo, e per chi non ama il Fussball, le soap opera, come le crociere dell’amore, o il Bergdoktor, il medico di montagna, oppure i telefilm gialli, in programma ogni sera, senza dimenticare i telegiornali e i talk-show.