Corriere della Sera, 18 maggio 2020
Popolizio: la ripartenza è un bluff
«La riapertura dei teatri è il più grande bluff del mondo», dice amaro il grande attore Massimo Popolizio.
Un bluff perché?
«I 200 posti in sala e le mascherine hanno un senso solo per le strutture, non per gli attori. Il risultato è che vedremo una miriade di monologhi da chi già li faceva, i Paolini, i Celestini… Se devi aprire, ma non puoi non avere contatto in un mestiere che vive di contatti. La gente va in sala perché gli attori recitano. Questa riapertura non serve per gli artisti».
Perché?
«O ti mettono nella condizione di lavorare, oppure chiudi e ti pagano, come si è scelto di fare in Germania dove i teatri di prosa riaprono a dicembre. Il problema sembra essere riaprire, non cosa fai. E poi nessuno a oggi dice che cosa succede con i mancati ricavi: chi se ne fa carico, lo Stato? Questa riapertura serve a garantire gli stipendi di impiegati, amministrativi, vigili del fuoco».
La creatività può esaltarsi?
«Sì, e ci dobbiamo dare tutti una svegliata, gli spettacoli saranno in funzione dello spazio scenico. Ma sarebbe terrificante ricostruire una scenografia in uno studio tv e fare commedie come negli anni 50».