la Repubblica, 17 maggio 2020
I tedeschi in vacanza da metà giugno
«Dal 3 giugno sarà possibile spostarsi dagli Stati dell’Unione Europea in Italia, senza l’obbligo di quarantena per chi arriva in Italia. Questo creerà le premesse per una ripresa del turismo». Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha cercato di infilarsi ieri nella babele di voci che arrivano da ogni angolo d’Europa per chiarire una delle questioni chiave per la ripartenza economica: il fischio d’inizio della stagione turistica. E in attesa di un’importante teleconferenza dei ministri degli Esteri prevista per lunedì, la Germania sta cercando di trovare il modo di tenere fede alla promessa di Angela Merkel.
«Il nostro obiettivo è riaprire tutte le frontiere di Schengen dal 16 di giugno», aveva detto la cancelliera, nei giorni scorsi. E una premessa importante, ovviamente, è la situazione nelle destinazioni turistiche, dunque la possibilità di viaggiare in Paesi in cui la pandemia sia ormai sotto controllo e dove l’obbligo di quarantena sia stato cancellato. E Conte ha chiarito ieri che ciò potrebbe valere per l’Italia a partire dal 3 giugno.Intanto, l’Austria ha fatto sapere di nuovo che per ora la frontiera con l’Italia resta chiusa. Dopo aver già ammorbidito i controlli alle frontiere con la Germania, il Liechtenstein e la Svizzera, a mezzanotte Vienna ha riaperto i confini con la Repubblica Ceca, la Slovacchia e l’Ungheria. Per ora, resta confermata la chiusura verso l’Italia, se non per motivi di lavoro e traffico merci.
Ma la data alla quale bisogna realisticamente guardare, per immaginare una riapertura della stagione turistica, è metà giugno. In Germania, la Reisewarnung, l’avviso di viaggio deciso dal ministero degli Esteri, è stata estesa al 14 giugno. Non è, tout court, un divieto, ma l’avvertimento che chi viaggia nonostante la Reisewarnung va incontro a rischi. Intanto, di non trovare un volo per la destinazione agognata. Ma anche di «restrizioni all’ingresso, quarantene e limitazioni della vita pubblica».
Il governo tedesco ha intenzione di decidere a giugno se estendere o meno l’allerta. Intanto cercherà di coordinarsi con gli altri Paesi europei per capire se sia possibile concordare una tabella di marcia comune. Eccezioni rispetto a una soluzione coordinata sono possibili, ha puntualizzato il capo della diplomazia tedesca, Heiko Maas. E si possono stipulare accordi bilaterali tra Paesi, insomma creare dei corridoi. Ieri Bild ha diffuso la notizia che tra fine giugno e inizio luglio potrebbe riaprire un primo corridoio verso Maiorca, la meta più amata dei tedeschi, la «diciassettesima regione tedesca», come viene definita da decenni. Certo, la Spagna è considerata ancora un Paese ad alto rischio, ma da qui a fine giugno la situazione può cambiare molto.
Fino a metà giugno, dunque, i tedeschi non potranno venire in Italia per turismo. E viceversa, gli italiani che vorranno viaggiare in Germania dovranno sapere che le restrizioni per chi arriva dall’estero sono estese al 14 giugno: non si potrà entrare in Germania se non per motivi urgenti. Nei giorni scorsi, le parole del ministro dell’Interno, Horst Seehofer, avevano sollevato il dubbio che Italia e Spagna potessero rimanere escluse dalla riapertura di Schengen anche oltre quella data. Ma è troppo presto per fare previsioni. Fonti del ministero dell’Interno tedesco fanno sapere che potrebbero essere decise per chi entra in Germania regole simili a quelle che valgono per i Comuni tedeschi. L’allerta scatterebbe solo per chi venisse da aree con più di 50 casi ogni 100 mila abitanti rilevati negli ultimi sette giorni.