ItaliaOggi, 16 maggio 2020
Periscopio
Il primo errore in questi anni di Matteo Salvini è stato aver fatto un’intesa con i 5 stelle, che sono la vera grande anomalia del Paese. Abbiamo affidato ruoli di responsabilità pubblica a personaggi inadeguati, di cui Danilo Toninelli è stato il simbolo. Ma non certo il solo. L’unico fatto positivo è stato che Salvini ha ridotto alla metà il consenso dei 5 stelle. Paolo Cirino Pomicino, ex ministro Dc. (Maurizio Caversan). LaVerità.
C’è qualcuno che considera la pandemia come una tragedia biblica. Credo che questo sia un errore. La confusione tra gli effetti e le cause. Come è già stato nella Storia, anche questa pandemia sarà battuta dalla scienza: la Storia dell’umanità è cambiata con la scoperta della penicillina. La tragedia non è tanto nella pandemia in sé e nei suoi effetti sanitari quanto nel fatto che svela i limiti della globalizzazione. Una volta usciti dal lockdown ne troviamo le macerie. Giulio Tremonti, ex ministro dell’economia (Andrea Indini). il Giornale.
Piazza Statuto, a Torino, era una casa grande. Mio padre, Luigi Einaudi, aveva una sala spaziosa tutta per sé. Lavorava in casa, usciva solo per le lezioni dell’università. In genere, dopo un’ora di pranzo, riposava un’oretta, tranne nei giorni di lezione. Veniva allora a tavola vestito di tutto punto, dopo pranzo si assopiva per dieci minuti seduto su una poltroncina, prendeva il caffè, e usciva verso le due del pomeriggio. Prendeva il tram, sia da piazza Statuto che dalla nuova casa di via Lamarmora. Giulio Einaudi, Frammenti di memoria. Rizzoli, 1988.
Chi comanderà dopo il coronavirus? Chi è più bravo di noi. Del resto sono trent’anni che veniamo governati da leader che portano in giro soltanto un medagliere di sconfitte. Nel Dopoguerra ricominciammo col chiedere ingresso nel coro dell’orchestra, l’Onu, la Nato, ma non ci sognavamo certo di dirigerla. Ci toccherà fare un percorso simile. Rino Formica, 93 anni, ex ministro delle finanze, socialista (Concetto Vecchio). la Repubblica.
Al Quirinale il silenzio si fa monumentale. Il tricolore pende, quasi immoto. A piazza della Pilotta ecco un uomo: un clochard che riordina il suo giaciglio di cartone. Ai Santissimi XII Apostoli, la Basilica aperta ti accoglie nella sua penombra materna. Una giovane donna prega, in ginocchio. Davanti a una Madonna splende una folla di candele, e ognuna, lo sai, è una preghiera. Marina Corradi, scrittrice. Avvenire.
Pippo Baudo abita nel cuore di Roma, a due passi da Piazza di Spagna. «Colpisce il silenzio. Sarà la fortuna di queste giornate di sole, quando mi affaccio un po’ dal balcone o salgo a passeggiare in terrazza vedo una città illuminata. Ripenso al romanzo di Giuseppe Marotta, Gli alunni del sole, dedicato a Napoli. Il sole dà sicurezza, calore, allegria». Anche in questi giorni? «Soprattutto in questi giorni. In tempi di coronavirus le piccole cose positive, i gesti di solidarietà diventano grandissimi», spiega il conduttore, che a 83 anni si è organizzato la giornata. Inizia con la lettura dei quotidiani; poi i dischi di musica classica, i libri, un po’ di tv. Silvia Fumarola. la Repubblica.
L’autoritarismo prussiano (l’Obrigkeitsdenken) è ancorato nelle componenti religiose e filosofiche della cultura tedesca. I suoi risultati (il rispetto dell’autorità, il dovere di obbedienza) hanno accompagnato tutte le tappe della storia tedesca e formano ancora oggi il quadro della vita collettiva in Germania. Brigitte Sauzay, Le vertige allemand, la vertigine tedesca. Olivier Orban, 1985.
Gli alleati e i clienti tradizionali degli Stati Uniti sono molto inquieti perché si trovano vicino alle zone designate dalla Casa Bianca come sensibili. La Corea del Sud, ad esempio, ricorda, in tutte le occasioni, che essa non si sente minacciata dal suo vicino archeocomunista del Nord. E il Kuwait, da parte sua, afferma che non ci sono più dei contenziosi con l’Iraq. Emmanuel Todd, Après l’empire, Dopo l’impero. Gallimard, 2002.
Che pessima generazione quella nata nei primi anni del dopoguerra. In vanto di una sensibilità che poi s’è rivelata quella dei vampiri. Prima in protesta, ma nel boom del capitalismo; poi lavorando sempre meno e male, e in pensione prima del tempo, mantenuta per merito politico. Suonatori di sassofono da giovani, o figli dei fiori o in intenti internazionalisti: bombarderanno Belgrado in ossequio al più estremo Occidente. Geminello Alvi, Il capitalismo. Marsilio, 2011.
Fu il mio primo marito, Willy Mostyn-Owen, a presentarmi la McCarthy. Sospetto fosse stata la sua amante. Willy parlava un buonissimo italiano, era stato assistente di Bernard Berenson e conosceva bene Mary, che adorava il mondo dell’arte. Con Willy ci sposammo dopo un breve corteggiamento. Era un vero aristocratico, afflitto però da un senso di frustrazione dovuto a un padre che lo considerava una mezza calza. In comune avemmo la passione per i viaggi e per la musica. Non molto altro. Gaia Servadio. (Antonio Gnoli). la Repubblica.
L’onorevole Giorgio Manieri è un democratico di lungo corso, la erre dolcemente arrotolata, l’estate a Capalbio, l’inverno a Cortina, un pesciaccio che ha navigato in tanti mari (dalemiano, prodiano, bersaniano, renziano, zingarettiano), in realtà abilissimo a giocare sempre in proprio. Manieri è considerato il grande tessitore dell’alleanza tra il Pd e il Popolo dell’Onestà. Ora si è seduto su un divano della zona buffet e palesemente aspetta qualcuno. Aldo Cazzullo, Fabrizio Roncone, Peccati immortali. Mondadori, 2019.
Secondo me Berlinguer è in paradiso. Andai a parlare a 5 mila comunisti nella piazza di San Polo d’Enza. «Raccontagli di Gesù», mi esortarono i capi del Pci locale. Alla fine contadini e operai mi avvicinavano: «Ma allora posso credere! Mi confessi?». Gianni Gennari, 80 anni, ex prete, oggi collaboratore di Avvenire (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Una cosa si può fare subito, togliendo ai magistrati un assurdo privilegio: il progresso automatico nella carriera e nello stipendio, senza mai sottoporsi per 40 anni a una prova di idoneità, né al vaglio gerarchico o di qualsivoglia giuria. Formidabile incentivo per i pigri, certezza di impunità per i disonesti, convinzione di intoccabilità per tutti. Giancarlo Perna. LaVerità.
Passato il ponte, m’abbattei nel mortorio. Venivano i frati della Regola a due a due, e più compagnie di fratelli cantando il Miserere, prendevano per via Julia e Ponte Sisto, colla bara coperta d’un gran drappo di velluto nero. Massimo D’Azeglio, Ettore Fieramosca. Vallardi, 1963 (prima edizione 1833).
Ho una gran voglia di essere felice senza enfasi. Roberto Gervaso. il Giornale.