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 2020  maggio 14 Giovedì calendario

Sarà riesumata la nave sepolta in Norvegia

Il governo norvegese ha detto sì e ha messo sul piatto 1,4 milioni di euro per salvare e riportare alla luce una nave vichinga di mille anni: da così tanto tempo, infatti, la Gjellestad riposa sotto uno strato di terra di appena 50 centimetri, che oggi è un campo agricolo, ad Halden, nella contea di Østfold, nel sud-est del Paese nordico.
Dopo oltre un secolo la Norvegia tornerà così a compiere uno scavo completo di un’imbarcazione vichinga e nonostante le spese extra per fronteggiare l’emergenza coronavirus, il governo di Oslo ha confermato lo stanziamento per questo intervento. Tre navi vichinghe ben conservate erano state scoperte e scavate nel 1868, 1880 e 1904.

Sveinung Rotevatn, ministro dell’ambiente, ha spiegato che è urgente dissotterrare la nave: quando nel 2018 la nave è stata individuata attraverso una rilevazione con il georadar, non erano ancora conosciute le sue condizioni e lo stato di conservazione, ma oggi sì e il futuro del manufatto vichingo è incerto. Gli studi dell’archeologo Jan Bill hanno infatti fatto chiarezza: trovandosi a poca distanza dalla superficie, l’imbarcazione era venuta a contatto con l’aria e sul legno con cui era stata costruita si stavano sviluppando funghi che potevano portare al degrado del reperto. Insomma, da qualche verifica si è capito che la Gjellestad era a rischio: la sua struttura poteva decadere nel giro di poco tempo a causa di un devastante attacco fungino, come ha riportato Forbes. «Abbiamo imparato di più sulle sue cattive condizioni e siamo costretti a non perdere tempo», ha detto Rotevatn. Gli archeologi spingono per iniziare le operazioni di recupero a giugno, ma devono attendere l’approvazione definitiva dello stanziamento da parte del parlamento. Sull’avvio degli scavi il ministro ha auspicato che possano iniziare il prima possibile.

Negli ultimi due anni, come detto, la nave è stata studiata a fondo, così come l’area circostante, dove ricercatori e archeologi hanno rinvenuto tumuli e resti di edifici. Lo scorso anno è stata raggiunta la chiglia della nave nell’ambito di uno scavo esplorativo e si è avuta la conferma che, come si vedeva dalle immagini del georadar, l’imbarcazione è intatta. Inoltre, attraverso la dendrocronologia è stato esaminato il legno con cui è stata realizzata e si è avuta così la conferma che gli alberi usati risalivano all’epoca vichinga. Secondo lo studio preliminare condotto da Christian Løchsen Rødsrud si potrebbe datare la nave nel periodo compreso tra il 603 e il 724. Lo scavo permetterà poi di capire meglio come e perché avvenivano le sepolture delle navi.
«La sepoltura della nave non è isolata, ma fa parte di un cimitero che è chiaramente progettato per mostrare potere e influenza», ha affermato l’archeologo Lars Gustavsen.

La scoperta di questa antica nave è stata casuale: l’agricoltore proprietario del terreno in cui è stata trovata aveva problemi di drenaggio e così commissionò una rilevazione col georadar. Il risultato lasciò a bocca aperta i tecnici: a pochi centimetri dalla superficie c’erano i resti di una nave lunga venti metri, su cui hanno subito iniziato a lavorare gli esperti dell’Istituto norvegese per la ricerca sui beni culturali. Ora, l’obiettivo è prelevare la nave e metterla in sicurezza, poi visto l’elevato interesse archeologico sarà studiata a fondo e chissà che presto non possa finire in mostra nella collezione di navi vichinghe presso il Museo di storia culturale dell’università di Oslo.