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 2020  maggio 14 Giovedì calendario

La quarantena del mago Silvan

Calmo. Pacato. Sorridente. È un mago anche della sopravvivenza, Silvan.
Come sta?
Sono davanti al computer, sto scrivendo un saggio su Cagliostro.
Giustamente…
Me lo ha chiesto un editore, non le dico chi, e da quindici giorni studio ed elaboro; (pausa) aspetti che le leggo un passaggio (cambia tono, e inizia con il primo capitolo…).
Intenso.
Su Cagliostro sono stati scritti circa 2.000 libri e ancora non si è arrivati a una verità; su di lui ci sono due tipi di interpretazioni: o da detrattori o da ammiratori; comunque è pieno di fake news.
In generale o su Cagliostro.
Entrambi i casi.
E poi…
Aspetto, non sono mai uscito, e ho perso la tournée di questa estate più un’ospitata a Domenica In; a febbraio il mio ultimo spettacolo dal vivo ha richiamato a Roma 1.000 spettatori con biglietti a 40 euro.
Nel frattempo si allena?
Come sempre: tre ore tutti i giorni. Io sono un manipolatore.
Legge molto?
Mi chiudo nel mio studio, circondato da 4.000 libri scritti in 5 lingue, e mi estraneo nella lettura.
Quasi in trance…
Perdo la cognizione del tempo, poi sento l’urlo di mia moglie “Aldo, non vieni a mangiare?”, e torno nella realtà.
La televisione?
Guardo solo i telegiornali e non quelle trasmissioni piene di chiacchieroni.
Non le piacciono…
Sono lì per soddisfare la libidine di apparire.
Insomma, non è mai uscito.
Due volte e per recarmi al supermercato.
La riconoscono?
No, mi bardo con cappellino, occhiali e mascherina; poi esprimo solo in francese o spagnolo (e inizia a parlare in spagnolo, con pronuncia perfetta).
Complimenti.
Mi districo con 5 lingue.
Dà una mano in casa?
Non sono capace.
Cosa le manca?
Le persone, ma l’importante è stare bene con se stessi e i propri cari; sono espansivo, le leggo un altro capitolo?