il Fatto Quotidiano, 12 maggio 2020
La quarantena di Linda Raimondo
Assolutamente serafica, senza grilli (o stelle) per la testa. Ma chiusa “diligentemente” in casa da fine febbraio. Lei è Linda Raimondo, un futuro da astronauta, un recente passato da scrittrice di libri per ragazzi.
Una come lei chiusa in casa…
Per fortuna vivo in campagna.
Usa la zappa?
No, mai! Mi piazzo sotto l’albero e studio.
Neanche una vanga?
Al massimo seguo le galline.
Cosa studia?
Fisica, adesso che sono ferma cerco di recuperare.
Si allena?
(Momento di incertezza) Qualche volta.
Appena?
(Ride) Non ne ho tanta voglia, questa situazione mi ha impigrita.
Vede film?
Neanche, mi annoiano.
È una tragedia.
Il problema è che ci provo, però mi addormento subito, quindi non arrivo mai al finale.
Legge?
Quasi solo libri scientifici.
Tipo?
Amo i testi scritti da Margherita Hack; (ci pensa) ogni tanto affronto pure dei romanzi.
Addirittura.
22/11/63 di Stephen King mi è piaciuto molto.
Esce?
Dal 24 febbraio appena tre volte, e in paese, solo per andare a comperare il pane.
E il “domani”?
Rivedere gli amici, mi mancano troppo.
Nel frattempo, dorme?
Mica tanto, ho il gatto che mi sveglia sempre all’alba.
Qui scatta l’amarezza.
Eh, un po’.