Corriere della Sera, 9 maggio 2020
Fatto in casa, le video-lezioni di D&G
Hanno promesso che si metteranno in gioco anche loro. Magari Stefano (Gabbana) farà una video-lezione su come si possono mettere insieme pezzi di stoffa fra i più disparati. Mentre Domenico (Dolce) è indeciso se svelare dettagli della sua arte al taglio (figlio di sarti fra le stoffe lui è nato, ma per davvero) o ai fornelli con le ricette segrete di nonna.
A lezioni di «fatto in casa» da Dolce e Gabbana è la nuova iniziativa del duo stilistico: tutorial griffati a partire da questa settimana su social e rete. Artigiani alle prese con lezioni di maglia, uncinetto, cucito e ricamo. Al via la moda, poi a seguire: giardinaggio, cucina, bricolage. Insomma qualsiasi cosa si possa fare tra le mura domestiche. «È il nostro messaggio di vicinanza e solidarietà», raccontano gli stilisti che hanno legato l’iniziativa alla raccolta fondi che supporta la Fondazione Humanitas per la ricerca nel progetto «Amore per la ricerca Scientifica», coordinato dal professor Alberto Mantovani.
«Non abbiamo dato nessuna indicazione, abbiamo lasciato libero ciascuno di lasciarsi andare alla propria creatività, perché questo è il valore aggiunto di noi italiani e crediamo che in queste settimane trascorse in casa molti l’abbiano scoperta o ritrovata». Video fai-da-te? «Assolutamente. Queste persone metteranno al servizio la loro artigianalità, aprendo la porta di casa loro. Potrebbero anche farlo degli amici o comunque chiunque abbia davvero qualcosa da insegnare, anche semplicemente il pane».
Usciranno sui social e in rete un giorno sì e uno no. Un working in progress che gli stilisti, promettono, li vedrà impegnati in prima persona e magari svelare come si potrebbe fare un pezzo, per esempio, presentato dell’ultimo show di febbraio dedicato al «fatto a mano»: «Questa collezione – avevano raccontato poco prima della sfilata – potrebbe far dire a chiunque “ma questo me lo faccio da solo”. Esattamente: per noi il “fatto in casa” è l’evoluzione del “fatto a mano”. Ma in questa prima fase vogliamo insegnare le basi, senza imporci, poi chissà. Se poi qualcuno vorrà fare una donazione per la ricerca, questo è lo scopo. Conosciamo il professor Mantovani e il suo istituto da anni, dai tempi del Convivio e della lotta all’Aids. Investire sulla ricerca ci è sembrato, più di un anno fa, il futuro. Ora c’è l’emergenza Covid da sostenere ed è giusto così, ma andremo avanti anche dopo».