la Repubblica, 8 maggio 2020
L’uomo di Toninelli all’Anas a 250 mila euro l’anno
L’ultima nomina targata 5Stelle è contenuta nella disposizione organizzativa 12/AD e porta la data di lunedì 4 maggio: giorno uno della ripartenza. A firmarla è l’ad di Anas Massimo Simonini, catapultato un anno e mezzo fa alla cloche del gestore stradale dall’allora ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. La poltrona assegnata è una delle più ambite e meglio remunerate della società: la direzione dell’Information and Communication Technologies, che vale all’incirca 250mila euro l’anno e risponde direttamente all’amministratore delegato. L’ha conquistata – dopo una selezione fra pochi intimi, tanto che neppure il cda era stato informato – una vecchia conoscenza del M5S: l’ingegner Massimiliano Gattoni da Pesaro.
Classe 1976 e i tratti del predestinato iscritti nel curriculum: capo della segreteria tecnica di Toninelli fino alla caduta del governo gialloverde e a tutt’oggi consigliere strategico del sottosegretario Giancarlo Cancelleri. Sempre ai Trasporti. E sempre alle dipendenze dei grillini. Con i quali ha collaborato pure al Senato «sulle iniziative di trasformazione digitale legate all’e-government».
Non ha dovuto guardare troppo lontano, l’ad Simonini, per pescare – all’esterno dell’azienda – l’uomo da sistemare a capo delle reti informatiche. Ce l’aveva sotto il naso: nel mazzo dei grillini di fiducia. Con gran dispetto degli interni: “Qui dentro c’è un esercito di ingegneri, possibile che nemmeno uno fosse adatto al ruolo?”.
Oltretutto Anas è una società di diritto pubblico sottoposta alla vigilanza e al controllo dello stesso ministero per cui il neo-assunto Gattoni ha lavorato sino a ieri: legati, il Mit e l’ente di gestione delle strade, da un contratto di programma quinquennale per 240 miliardi, che uno dovrebbe eseguire e l’altro verificare.
L’ennesima conferma, dopo l’abbuffata nei cda delle partecipate di Stato, che il “così fan tutti” ha ormai contagiato i Cinque stelle. Anche a costo di rinunciare a un altro totem: i tagli a spese e stipendi. La direzione ICT di Anas, finora guidata ad interim da un dirigente interno (Michele Vigna), era infatti destinata a subire un forte ridimensionamento.
Per evitare il rischio di configurarsi come un doppione. Ossia fare le stesse cose di FS Tecnology, la nuova società di Ferrovie divenuta operativa lo scorso agosto. “La sua missione – si legge sul sito della controllata – è quella di potenziare e supportare l’innovazione digitale delle società del Gruppo, garantendo miglior qualità, efficienza e time-to-market dei servizi per le persone”.
Anas è una delle società da supportare, ma ha preferito imboccare un’altra strada. Quella della “vecchia politica”, un tempo tanto detestata.