La Stampa, 8 maggio 2020
La musica e gli extraterrestri
Che cosa succederebbe se si sapesse che è tutto vero? si domandavano i Blink 182 nel 1999 in una canzone del loro album più conosciuto, Enema of the State, sei milioni di copie vendute nel mondo. 21 anni dopo, che sia tutto vero non lo sappiamo per certo, ma almeno sappiamo che esistono e sono veri, non contraffatti, tre video della marina militare che risalgono al 2004 e al 2015 e che mostrano fenomeni aerei non identificati (a proposito, ora la sigla non è più Ufo, ma Uap, Unidentified Aerial Phenomena). Il 28 aprile l’ha confermato ufficialmente. È un piccolo passo per chi crede nell’esistenza degli extraterrestri, un balzo enorme per Tom DeLonge, fino al 2015 chitarrista e cantante dei Blink 182 e autore di quella canzone, da allora singolare figura di musicista/scrittore/imprenditore/attivista dedito alla causa aliena, fondatore, presidente e amministratore delegato dell’azienda che ha scoperto uno dei video e l’ha pubblicato nel 2018.
In una dichiarazione scritta al New York Times, DeLonge ha definito «monumentale» la notizia della conferma di autenticità della Marina Usa: «Noi crediamo che questo genere di riconoscimenti siano esattamente ciò che serve per eliminare lo scetticismo che circonda gli eventi Uap. Ora possiamo procedere con la condivisione e l’analisi dei dati più affidabili, prodotti da istituzioni rispettate. Dopo 70 anni di disinformazione, è il momento di provare a capire davvero quali straordinarie tecnologie si osservino in questi eventi».
DeLonge, 44enne, è un punk californiano cresciuto sullo skateboard, ma non è uno stupido, come dimostrano queste parole, misurate al millimetro per non uscire dal terreno della ragionevolezza e della scienza e mai entrare in quello della visionarietà e del complottismo. La sua To The Stars Academy of Arts & Science è prima di tutto un’azienda, votata allo studio dei fenomeni aerei non identificati e al loro racconto, che è un modo per diffondere informazioni e finanziare la ricerca. DeLonge ha trasformato la sua rock band Angels and Airwaves, fondata nel 2005, in un progetto multimediale che sostiene l’Academy; ha ispirato un film, Love, in cui passato e futuro dell’umanità si intrecciano nella storia dell’ultimo abitante della Stazione spaziale internazionale; ha scritto due libri della serie Sekret Machines, sull’origine della vita sulla Terra (spoiler: viene dallo spazio) e sul futuro dell’umanità.
Non che un rockettaro che parli di alieni sia una novità. Anzi, la canzone sull’extraterrestre è un genere a sé, consolidato da numerosi capolavori. David Bowie, che odiava volare e preferiva attraversare l’oceano in nave e tornare dal Giappone in treno, ne ha collezionati almeno tre, da Space Oddity (1969) a Starman (1972) a Loving the Alien (1984), e ha intessuto la storia del suo alter ego Ziggy Stardust di riferimenti alieni. Sono gli anni, i primi 70, dello Space Rock, genere che collegava Pink Floyd, Ufo, Hawkwind e Gong, passato per band come gli Yes (Arriving Ufo, 1978) per giungere ai Radiohead di Subterranean Homesick Alien (1998), versione aggiornata dell’«extraterrestre portami via» di Eugenio Finardi (’78).
È noto che Elvis Presley credesse fermamente negli Ufo, al punto che il suo celebre abito bianco gli sarebbe stato suggerito da un’apparizione aliena avvenuta a 8 anni. Jimi Hendrix era convinto di aver visto un’astronave a Seattle da bambino, John Lennon da adulto e lo scrisse sull’album Walls and Bridges, del 1974. I dischi dei Pixies sono pieni di riferimenti agli extraterrestri e pare che la spiegazione stia tutta in un incontro che la madre dell’autore, Black Francis, ebbe nel ’65, quando lui era appena nato; Robbie Williams reagì al primo flop (l’album Rudebox del 2006) dedicandosi per tre anni allo studio degli alieni.
Ma nessuno ha fatto tanta strada quanto Tom DeLonge: «Ciò che è avvenuto - ha detto al New York Times - è esattamente quello che le persone come me aspettavano da anni, anzi, decenni. La speranza è che altre persone intelligenti e intellettuali ora si convincano a dedicarsi allo studio degli alieni e ad aiutarci a scoprire qualcosa in più».