Corriere della Sera, 6 maggio 2020
Le contraddizioni di Pompeo
La dichiarazione del segretario di Stato Usa Mike Pompeo circa la natura del Covid-19, fabbricato in laboratorio o modificato geneticamente dall’uomo, ha fatto il giro del mondo. Vi sarebbero «enormous evidence», prove gigantesche, che il virus è stato fabbricato dall’uomo, ha detto Pompeo all’intervistatrice dell’emittente americana Abc Martha Raddatz. «La Cina», continua Pompeo, «ha una storia di infezioni propagate per il mondo, e da sempre i loro laboratori non sono all’altezza». Ma è dopo questa frase che il dialogo con la conduttrice del programma This Week diventa quasi surreale, e Pompeo arriva a sostenere l’esatto contrario. Cioè che «il virus non è fabbricato dall’uomo». In meno di due minuti.
Poco prima, la giornalista aveva letto una dichiarazione della Dni, la direzione dell’intelligence nazionale, che va in senso opposto: «Il parere dominante della comunità scientifica, e quello della Dni, tendono a concordare sul fatto che il Covid-19 non sia stato fabbricato dall’uomo o geneticamente modificato». Dunque che la teoria insinuata più volte dallo stesso presidente Trump, che il virus cioè sia stato sequenziato in un laboratorio di Wuhan, sia falsa.
Il dialogo con Pompeo prosegue così: lo trascriviamo alla lettera.
Raddatz: «Lei quindi crede che sia stato fatto dall’uomo, o modificato geneticamente?»
Pompeo: «I migliori esperti finora sembrano credere che sia stato creato dall’uomo. E non ho ragione di dubitarne a questo punto».
Raddatz: «La vostra intelligence dice di concordare con l’opinione generale della comunità scientifica, cioè che non sia stato creato dall’uomo, o modificato geneticamente»
Pompeo: «Giusto. Sono... sono... sono... d’accordo con loro. Ho visto la loro analisi, il riepilogo che hanno scelto di rendere pubblico, e non ho ragione di dubitare della sua esattezza».
È l’opposto di quanto dichiarato prima, e l’intervistatrice sembra confusa per un istante: «Ok, quindi solo per chiarezza, non pensa che sia stato creato dall’uomo o modificato geneticamente»
E Pompeo, senza scomporsi: «Ho visto cosa ha detto la comunità di intelligence. Non ho ragione di credere che abbiano capito male».
L’intervista non finisce qui, e Martha Raddatz torna sull’ipotesi del laboratorio: «Secondo lei lo avrebbero rilasciato intenzionalmente, il virus, o si tratterebbe di un incidente?». Ma Pompeo, non ignaro che sul tema ha appena fatto una decisa marcia indietro, risponde più vagamente: «Non ho molto da dire su questo».