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 2020  maggio 05 Martedì calendario

Angela Merkel ha 15 punti più dei socialisti

Da ieri si è aperto anche in Germania, non del tutto, ma sempre di più. I tedeschi, al contrario degli italiani, sanno quel che è permesso, e cosa sia ancora verboten, ma dipende dove si abita. Le norme sono chiare. Domani Frau Merkel convoca online i sedici premier delle regioni, e dovrà tentare di metterli d’accordo. Impresa difficile e non dipende dalla geografia o dal partito politico. Ad esempio, la Nord Renania Westfalia, all’Ovest, minaccia di andar per conto suo e di aprire tutto e subito. E comincia dagli asili infantili: come tornare al lavoro se non si sa a chi affidare i piccoli? Solo in poche famiglie i nonni abitano in casa, o sono disponibili a sacrificarsi per i nipotini. E questo li ha protetti, meglio che in Italia o in Spagna.E all’est, segue l’esempio la Sassonia-Anhalt che consente da ieri di riunirsi in gruppi fino a cinque persone, anche non parenti e non abitanti sotto lo stesso tetto. La regione ha poche vittime, la Nord Renania Westfalia è invece la più colpita. Ormai si vuole essere ottimisti: da tre giorni i nuovi contagi sono sotto i mille, domenica si sono avuti 70 morti, mai così pochi da marzo.
Da oggi potrò andare a farmi tagliare i capelli, ma la mia parrucchiera, che è quella di mia moglie, è ausgebucht, al completo per almeno un mese. Se non vuoi andare dai turchi, i saloni affidabili sono tutti unisex. Le signore, giustamente, hanno la precedenza. Gli asili sono chiusi nella capitale, tranne per i genitori che svolgono un lavoro socialmente utile, ma si aprono i parchi giochi nei giardini pubblici. Il sindaco Michael Müller vorrebbe aprire entro pochi giorni ristoranti, osterie, pizzerie, chioschi di würstel e di kebab. Nel duomo di Colonia domenica si è celebrata la messa e in Baviera vogliono aprire le chiese e le moschee.
La vita non va preservata a tutti i costi, ha affermato Wolfgang Schaüble, il presidente del Bundestag, ma come trovare il giusto equilibrio? Markus Söder, cristiano sociale, premier della Baviera, il più duro dei duri, domenica sera al talk show di Anne Willi ha dichiarato: «Non tocca agli scienziati dare ordini, ma aspettiamo da loro una parola chiara: quali saranno i dati che consentiranno di aprire senza cautela?». Il socialdemocratico Olaf Scholz, ministro delle finanze e vicecancelliere, è d’accordo ma pensa anche all’economia. Però non vuole fare concessioni all’industria automobilistica: «Pretendete aiuti dallo Stato ma continuate a distribuire dividendi e pagate premi ai dirigenti». Che cosa risponde? Ha chiesto Anne Will a Hildegard Müller, presidente dell’associazione della case automobilistiche. «Noi paghiamo 96 miliardi di tasse», ha ribattuto l’ospite. Lei non risponde alla domanda, l’ha incalzato la padrona di casa. Alla Tv tedesca, le domande le fanno i giornalisti, e pretendono una risposta. Scholz ha concluso: «Volete fabbricare auto, ma oggi come oggi chi le comprerà?».
La maggioranza dei cittadini è a favore della prudenza. Secondo il sondaggio di domenica, la Cdu/Csu della Cancelliera perde appena un punto, da 38% a 37%, ma è a ben 22 punti dai socialdemocratici compagni di governo scesi a 15%, alla pari dei verdi. Con questo risultato, dopo il voto del settembre 2021, potrà scegliere il partner per la prossima coalizione. «Ancora Frau Merkel Cancelliera per il quinto mandato? È una voce che sento ripetere sempre più spesso», ha confidato Horst Seehofer, ministro degli interni. A lui non dispiacerebbe, eppure fino all’anno scorso andava ripetendo: «È impossibile parlare con questa signora». Se Frau Angela vorrà andare in pensione, la via sarebbe libera per Markus Söder.
Si apre, a condizione di restare prudenti. I tedeschi osservano le regole, ma sempre meno. Per il 1° maggio a Berlino si sono avute manifestazioni di protesta di destra e di sinistra contro la clausura, scontri con la polizia, che ha fermato un centinaio di dimostranti, diversi i feriti, è stata attaccata anche una troupe dello Zdf, il secondo canale pubblico. Su un cartello si leggeva: «Arbeit macht frei», il lavoro rende liberi, come l’insegna all’ingresso di Auschwitz.
A Berlino quest’anno ci sarà un giorno di vacanza in più, venerdì 8 maggio, per ricordare la liberazione della capitale compiuta dall’Armata Rossa. E l’ex Cancelliere Gerhard Schröder ha rivolto un appello per «abolire le insulse e ingiuste sanzioni contro la Russia». Il coronavirus influenzerà anche la politica estera della Germania?