Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  maggio 01 Venerdì calendario

La società di gadget che ha fatto il boom con le mascherine



La Apogeo è una srl di Roma specializzata in gadget. Nel 2018, ultimo bilancio disponibile, ha registrato un fatturato di circa 11 milioni di euro. Poi è arrivata l’emergenza Covid e ha ottenuto contratti con la Protezione civile per oltre 43 milioni per la fornitura di dispositivi di protezione. Di questi, 16 milioni risultano già liquidati il 10 aprile scorso. Nel sito della società, la prima schermata è una lettera della Protezione civile che attesta come "fornitore affidabile" in relazione proprio ai Dpi per quanto riguarda condizioni, qualità e prezzi delle offerte. 
La lettera fa seguito a un articolo dell’Espresso che aveva sollevato il caso della Apogeo, indicata dalla Protezione civile come intermediario di una fornitura già concordata. Nella replica al settimanale, l’ad Fabrizio Macchia ha scritto, tra le altre cose, che «la percentuale (sulle commesse) è variabile in base al prezzo di acquisto e alle condizioni di mercato, i nostri prezzi sono comunque sempre stati etici, assolutamente lontani da qualsiasi forma di speculazione e comunque sempre al di sotto di 2 euro per mascherine Ffp2». Sta di fatto che il primo contratto reperito da La Stampa e IrpiMedia, del 27 febbraio scorso, indica un prezzo di 2,90 proprio per le mascherine Ffp2, da ritirare a cura della Protezione civile in Sudafrica. Offerta da confermare entro un’ora e mezza, pena la decadenza. 
Il fatto è che i prezzi delle mascherine, nei giorni più cupi della pandemia, sono letteralmente impazziti e gli approvvigionamenti difficili. Le chirurgiche oscillano dagli 0,08 euro di quelle prodotte dall’italiana Montrasio agli 1,67 euro della partita arrivata dal Giappone. Peccato che le prime siano senza certificazione e siano finite sui giornali perché paragonato a un panno per pulire dall’assessore lombardo Gallera. 
Anche per le più protettive Ffp2 la forchetta dei prezzi pagati dalla Protezione Civile è notevole. Tra le più a buon mercato, paradossalmente, ci sono quelle di aziende leader del settore come Uvex Italia e 3M. Le hanno fornite a importi che partono da 1,65 euro e 1,37 euro rispettivamente. I prezzi lievitano quando di mezzo ci sono gli intermediari. Aziende che importano dall’Asia, spesso senza competenze specifiche nel settore medico ma che si sono reinventati durante la crisi. Come la Apogeo, che dai 2,90 euro iniziali scende fino a 1,60. 
Si sa, in tempi di crisi, il prezzo e le condizioni d’acquisto le fanno il mercato e i fornitori non se lo sono lascito sfuggire. C’è chi come la tedesca Imstec consiglia alla Protezione Civile di garantirsi fin da subito ordini giornalieri di produzione. «Una scelta saggia viste le circostanze internazionali», scrive un responsabile dell’azienda a fine marzo. Certamente non a prezzi di favore: 0,89 euro per le chirurgiche e 3,10 per le Ffp2 senza filtro spedite da Hong Kong. Il Governo ne ha prese 450 mila per tipo in prima battuta. Oppure come la Sichuan Kemique, produttore di macchine agricole nella provincia di Hubei - epicentro della pandemia - che sembra non fidarsi dello Stato italiano. «Siamo preoccupati che non pagherete la merce dopo l’ispezione», scrive la manager dell’azienda, «non è una piccola quantità, sarebbe un grave ammanco».
C’è anche chi però non se ne approfitta della situazione. La Mediberg di Bergamo, per esempio, fornisce 1,2 milioni di mascherine chirurgiche a 4 strati al prezzo di 0,24 euro l’una. Durante lo scambio di email l’ad dell’azienda che produce dispositivi medici si offre anche di intermediare l’acquisto di ulteriori prodotti dalla Cina, senza chiedere nessuna commissione.