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 2020  maggio 01 Venerdì calendario

Biden, il candidato in quarantena

Nel tempo del coronavirus, Joe Biden è il primo candidato della storia americana che cerca di vincere le elezioni senza uscire di casa. Come la regina Elisabetta che è in quarantena nel castello di Windsor con pochissimi collaboratori, Biden a 77 anni è il più vecchio candidato della storia delle presidenziali, soggetto ad alto rischio Covid-19 per l’età avanzata. Da più di un mese è in isolamento nella sua villa di 900 metri quadrati circondata dal verde a Wilmington, Delaware, a poca distanza da Philadelphia.
Lo staff elettorale ha consultato medici ed esperti di sanità per capire come comportarsi con la pandemia nell’imminenza di una campagna elettorale che si avvicina ai mesi più caldi, nei quali di solito i candidati stringono mani durante comizi in tutta l’America in cerca di voti e donazioni. Il professor Irwin Redlener della Columbia University ha consigliato le procedure da adottare per garantire la sicurezza del candidato, le persone che possono avvicinarsi, le precauzioni per evitare rischi. Biden ha preso sul serio le linee guida e si è chiuso in casa. Le giornate sono scandite dagli orari della campagna elettorale diventata virtuale, con le video chiamate via FaceTime o Zoom. Vive con la moglie Jill, non vede i figli Hunter e Ashley. Solo due fidati collaboratori hanno accesso alla casa: Annie Tomasini e Anthony Bernal che lavorano da oltre un decennio per i Biden. Agenti dei servizi segreti all’esterno garantiscono la sicurezza. I rarissimi visitatori ammessi indossano mascherine e guanti. 
“Middle Class Joe”, il nomignolo che per decenni come un vanto ha accompagnato l’avvocato figlio di un venditore di auto, politico di lunga data, da 44 anni al Congresso, o “Sleepy Joe”, come invece lo chiama in modo dispregiativo Trump per la sua flemma, punto debole ma anche di forza e di moderazione, rispetto all’istrionico presidente, comincia le sue giornate di reclusione alle 8 del mattino. Prima ora: workout, ginnastica nella palestra nell’attico vista lago. Un po’ di cyclette, pesi leggeri e tapis roulant seguendo Peloton, piattaforma elettronica molto in voga negli Usa che riproduce salite e sentieri su video e segue passo passo gli allenamenti. Il non più giovane Biden fa colazione con un frullato proteico. E poi inizia la giornata da candidato chiuso in casa. Indossa una giacca scura o un blazer, la cravatta. I capelli bianchi, su cui scherza sempre perché ne ha pochi, pettinati all’indietro, il sorriso stampato. La spilla d’ordinanza con la bandiera americana nell’occhiello della giacca. 
Nel seminterrato il suo staff ha predisposto la camera per i collegamenti con le tv e le video chiamate. Una libreria bianca nello sfondo, piena di volumi e foto di famiglia. Il lume sempre acceso sulla destra.
Per un animale sociale come Biden, abituato alle folle, agli incontri in giro per il mondo, questo periodo forzato di isolamento è una prova per la sua resilienza. Non ha potuto fare un tour elettorale nel Paese dopo la vittoria delle primarie o tenere comizi unitari assieme agli ex candidati come Bernie Sanders o Elizabeth Warren, come avrebbe voluto. 
La mancanza di contatti umani è la cosa che gli pesa di più. Si lamenta della poca visibilità sui media rispetto alla enorme esposizione di Trump nei briefing quotidiani sul Covid-19. Come gran parte degli americani, ha detto di non riuscire a seguire per intero le interminabili conferenze stampa della Casa Bianca. Piuttosto cerca di immaginare, in un’eventuale vittoria, come governare con la pandemia.
Ogni giorno ha almeno quattro video chiamate: la prima con Jennifer O’Malley Dillon, la manager della campagna elettorale. Come quando era vice presidente, tiene briefing con il suo staff e le persone di cui si fida sullo stato dell’economia, la situazione sanitaria, la strategia elettorale. Uno degli appuntamenti fissi è la chiacchierata con un volontario, un donatore o un sostenitore: gente comune. Gli eventi elettorali sono tutti via Zoom: in calendario fino a metà maggio ce ne sono una decina, due assieme agli ex candidati Pete Buttigieg e Cory Booker.
Per le conversazioni a due Biden preferisce parlare al telefono, di solito nello studio vista lago utilizzando un apparecchio per le chiamate in viva voce. Sente Al Gore, Barack Obama, l’ex segretario al Tesoro Larry Summers, Sanders e Warren. Tra i governatori spesso chiama Andrew Cuomo ma anche tanti sindaci e governatori in tutto il paese. 
Nonostante la poca esposizione mediatica, il candidato chiuso in casa da tre settimane ha superato Trump nei sondaggi elettorali: oggi il 48,3% voterebbe per lui, contro un 42% a favore del presidente. Forse proprio guardando al balzo di popolarità di Biden, dopo le ultime uscite sui disinfettanti Trump ha deciso di non partecipare più ai briefing quotidiani sul virus per non continuare a perdere consensi.