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 2020  aprile 29 Mercoledì calendario

Ricolfi dice che il commissario Arcuri mente sui tamponi

L’Italia primo paese al mondo per numero di tamponi. Lo dice in tono ultimativo il commissario straordinario all’emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, in conferenza stampa: «Per evitare che anche questa diventi materia di dibattiti comunico che l’Italia è il primo paese al mondo per tamponi fatti per numero di abitanti: a ieri (27 aprile, ndr) erano stati fatti 2.960 tamponi ogni 100 mila aitanti. In Germania 2.474, il 20%; in Inghilterra 1.061, un terzo che in Italia e 560 in Francia, un sesto». Tutto a posto? I conti non tornano, replica la Fondazione Hume che in serata ha pubblicato sul proprio sito un report in cui confronta la situazione italiana dei tamponi con quella degli altri paesi. E con la stessa Germania. «Non è vero che l’Italia ha fatto più tamponi al mondo», spiega a ItaliaOggi Luca Ricolfi, ordinario di analisi dei dati dell’Università di Torino e presidente della Fondazione. «Sono una decina i paesi che, alla data considerata dal commissario, fanno più tamponi di noi. Alcuni sono paesi molto piccoli, come Islanda, Lussemburgo, Malta, Cipro, Lituania, Estonia, ma altri (Norvegia, Israele, Portogallo) lo sono assai meno, e comunque sono anch’essi “paesi del mondo”».Il primato dell’Italia sulla Germania? «Il confronto sfrutta il fatto che in Germania il numero dei tamponi viene comunicato solo una volta la settimana. Il dato riportato da Arcuri non si riferisce al numero di tamponi della Germania del 27 aprile, ma al numero di tamponi comunicato più o meno una settimana prima».
E che cosa succede se si confrontano l’Italia e la Germania alla medesima data, quella del 19 aprile? Alla domanda la Fondazione Hume risponde che è la Germania a fare più tamponi, non l’Italia: 25.1 ogni mille abitanti la Germania, 22.4 l’Italia. «La Germania non ne fa il 20% in meno, la realtà è che ne fa l’11.9% in più. Ma per fare un confronto corretto», aggiunge Ricolfi, «si dovrebbe tenere conto della “anzianità epidemica” dei due paesi. In Italia l’anzianità epidemica è circa il doppio che in Germania. Se si tiene conto di questo fattore, la Germania fa più del doppio dei tamponi di noi. Per l’esattezza, fatto 100 il numero di tamponi giornalieri per abitante dell’Italia, la Germania ne fa 241.5».
Sui tamponi si sta giocando una delle battaglie della riapertura. Tra quanti lamentano che se ne fanno ancora pochi, e se ne dovrebbero fare sempre di più per isolare subito i contagiati ed evitare che riparta la curva, lo fa il virologo Andrea Crisanti che ha condotto in Veneto la prima sperimentazione in Italia sul contenimento dell’epidemia, e chi dal governo nega un fabbisogno inevaso di tamponi: le regioni avrebbero a loro disposizione ancora 800 mila kit.