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 2020  aprile 28 Martedì calendario

Una scusa per la decrescita detta felice, da loro

Che tristezza!
Attendevi leadership e ti ritrovi un monologo castrista
Anelavi a noi, noi, e ascolti io, io, io.
Cercavi l’aria, il sole, e vieni ricacciato nel buio delle tua cella
Volevi parole di chiarezza, e galleggi in una neolingua da Grande Fratello
Vuoi respirare primavera, e ti arriva la nebbia dell’inverno
Cercavi un saggio al quale dare la mano, e si palesa un autocrate vanitoso.
Vuoi andare a lavorare e vieni ricacciato sul divano.
Se sei vecchio, non capisci più nulla: vogliono segregarti, ma spostare la pensione sempre più in là
Sei stato allevato nel mito della libertà, e per te incombe il braccialetto elettronico
Ti sfugge perché è vietato andare a messa, ma puoi seguire un funerale.
Ti accorgi che per esistere devi auto certificarti in continuazione.
Dopo due mesi di fascismo strisciante, allo specchio non ti riconosci più.
Ti terrorizzano con il Virus per poter praticare l’anti industrializzazione, e avviarti alla decrescita felice.
Per settimane hai seguito le raccomandazioni dei «competenti»: «stare in casa, lavarsi le mani».
Ora, i «competenti» ti obbligano a «stare in casa e a lavarti le mani».
Cominci a capire.
Costui e i suoi «competenti» ci vogliono tutti zombie, ricattati dal reddito di cittadinanza.
Io non ci sto!
Sono vecchio, ma non voglio morire in uno zoo.
Mi rifiuto di essere una specie protetta.
Basta parole morte.
Voglio vivere.
Provo vergogna per la mia inazione.
Mi sento sporco.
Passo e chiudo.(Zafferano.news)