il Giornale, 26 aprile 2020
Gli animali che evitano il contatto con i simili
La tartaruga marina è molto longeva, si sa. E passa gran parte della propria vita in assoluto isolamento, incontrando i suoi simili solo in rare occasioni. Per le balene blu anche la comunicazione non impone il contatto stretto: questi grandi cetacei riescono a farsi sentire anche a chilometri di distanza. E poi ci sono i giaguari che, esclusi i periodi di accoppiamento, se ne stanno soli tutto il tempo. Questi, come molti altri animali, sono campioni di auto isolamento. Per loro il distanziamento sociale non è una necessità dettata dalla presenza di un virus pericoloso, ma una questione di istinto. E di sopravvivenza. Per questo proprio dal loro comportamento è possibile prendere spunto, per vivere la quarantena in modo più positivo. A stilare la lista delle specie più inclini alla solitudine è il Wwf, che invita a imparare l’arte della distanza fisica proprio dal regno animale. Per riuscire a resistere alla lontananza dai propri cari, dagli amici e dalle abitudini di una vita che, almeno per il momento, resta in sospeso. Nella classifica degli esemplari più solitari c’è prima di tutto la tartaruga marina. Questo affascinante animale solca gli oceani del mondo in completo isolamento, viaggiando per migliaia di chilometri senza mai incontrare i propri simili. La socializzazione, durante la sua lunga vita, è solo una parentesi circoscritta al periodo dell’accoppiamento e della nidificazione. Anche le uova si schiudono da sole, sulla spiaggia. E, una volta nate, le minuscole tartarughe raggiungono il mare da sole, cominciando il loro lungo viaggio in mare. Decisamente incline all’isolamento è anche l’enorme balena blu, considerata la specie più grande della Terra. Anche lei nuota nelle profondità degli oceani senza un branco, da sola o al massimo in coppia. E quando vuole comunicare con i propri simili nella maggior parte dei casi per trovare un compagno – non ha la necessità di «incontrarli»: le basta emettere un suono che, raggiungendo i 188 decibel, può essere captato a diverse miglia di distanza. Storicamente introversi sono anche i leopardi delle nevi, predatori temutissimi nel regno animale, e per nulla preoccupati di vivere in completa solitudine. La loro vita è votata alla caccia, che avviene soprattutto all’alba e al tramonto. Anche per loro la socializzazione coincide con la stagione degli amori e, per le femmine, con la cura dei cuccioli. Un comportamento simile a quello dei giaguari, felini dai quali è possibile imparare molto per affrontare la quarantena senza ansia. Questi grandi felini incontrano i propri simili per accoppiarsi possono farlo fino a cento volte al giorno ma poi si isolano completamente. Per dedicarsi alla caccia senza essere disturbati. Molto solitario, ma per nulla aggressivo, è anche il panda gigante. Un animale considerato a rischio di estinzione ed estremamente pacifico. La sua vita trascorre serenamente fra gli alberi, sui quali è capace di arrampicarsi con estrema facilità per nutrirsi di vegetali anche per 14 ore al giorno. Anche i panda tendono a incontrare i propri simili solo durante la stagione degli amori, e lo fanno grazie a un olfatto molto potente. Che consente loro di individuare il partner ideale a chilometri di distanza. La classifica comprende anche specie un po’ più sociali. Non si tratta di animali abituati a vivere in branco, ma di esemplari semi solitari. Fra loro ci sono, per esempio, gli orsi polari. Questi enormi mammiferi, i carnivori più grandi del pianeta, trascorrono la maggior parte del proprio tempo fra i ghiacci, ed è possibile incontrarli da soli o in piccolissimi gruppi. Da cuccioli sono a stretto contatto con la mamma, ma da adulti tendono a isolarsi. Socializzando solo fra la primavera e l’estate, quando sono impegnati nella stagione dell’accoppiamento. Poco inclini alla compagnia sono anche gli oranghi. Questi primati, noti per la notevole intelligenza, vivono prevalentemente sugli alberi. Trascorrono con i loro cuccioli sette anni. Poi preferiscono la solitudine.