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 2020  aprile 26 Domenica calendario

Torna l’Avanti con Martelli alla guida

La testata è quella storica, in corsivo rosso, con quell’inconfondibile A con lo sbuffo e il punto esclamativo. Sì, l’Avanti, il giornale che ha raccontato la storia e la cronaca dei socialisti italiani. Tornerà nelle edicole (per il primo numero solo quelle di Milano), dopo una lunghissima assenza, in una giornata dal forte sapore simbolico: il Primo maggio. 
«Era un sogno accarezzato da tempo e siamo felici di essere riusciti a realizzarlo» spiega Claudio Martelli, esponente di punta del Psi craxiano (di Bettino fu il delfino e braccio destro), che qui si lancia nell’inedita veste di direttore e che già ha partecipato all’iniziativa di digitalizzare l’archivio storico con tutte le collezioni dal 1896 al 1993. Il nuovo Avanti sarà cartaceo: il primo numero avrà 24 pagine e costerà 2 euro. La cadenza sarà quindicinale, ma per il secondo numero bisognerà attendere un poco di più perché la stampa è prevista per il 2 giugno, altra data importante. L’impresa ha coinvolto figure storiche del socialismo italiano. Sono più di una cinquantina, fra giornalisti, osservatori, politici, i partecipanti all’impresa. Nel primo numero Martelli sarà protagonista di un dialogo serrato con Rino Formica, già ministro delle Finanze, mente lucida e lingua acuminata degli anni del Pentapartito. E poi ci sarà un contributo di Claudio Signorile, il leader della sinistra socialista.
Nelle intenzioni dei promotori il giornale non sarà organo di partito né potrà essere un’operazione «nostalgia», per ricordare a chi c’era (e soprattutto a chi non aveva l’età) quali erano le idee del socialismo italiano protagonista di stagioni decisive della storia politica e poi tragicamente travolto da Mani Pulite e dalla caduta della Prima Repubblica. «Sotto la testata – chiarisce Martelli – comparirà un tricolore e una scritta: “Voce del socialismo liberale”. A rimarcare che non tutti i socialismi sono uguali e che noi ci inseriamo nel solco del pensiero di Carlo Rosselli e del riformismo». Di qui la scelta di aprire il giornale anche al contributo di esponenti di rilievo del Pd, come il vicesegretario Andrea Orlando o l’eurodeputata Irene Tinagli e il senatore Tommaso Nannicini.
Ma chi c’è dietro il tentativo di ridare vigore a l’Avanti? «Vivrà anzitutto del contributo dei lettori e dei sostenitori – risponde l’ex ministro —. Alla base c’è un gruppo di amici legati dalla comune storia socialista che ha deciso di autotassarsi. Ma siamo convinti di poter trovare un pubblico attento perché le 5 mila copie che abbiamo previsto di stampare per il debutto sono già state tutte prenotate (un mese fa il numero zero è andato esaurito)».